Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il caso Isabella Dotto scuote un consiglio risicato nei numeri
VICENZA Il caso-Dotto scuote il consiglio comunale e crea (nuova) tensione in maggioranza, con il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che lancia il guanto di sfida al sindaco Francesco Rucco: «Lo sfidiamo a presentare querela se si sente offeso». Il nodo del contendere riguarda le dichiarazioni dei giorni scorsi dell’ex-assessore alla Trasparenza, Isabella Dotto, che ha criticato «l’inerzia» della Giunta di fronte ad alcune situazioni sfociate, poi, in due esposti in procura, firmati dalla stessa Dotto ma anche – in un caso – dall’attuale assessore in quota FdI Mattia Ierardi. Da quelle parole è nato il caso che ha portato il primo cittadino a preannunciare una querela per diffamazione nei confronti di Dotto, confermata ieri in sala Bernarda, dove il tema è tornato al centro del dibattito per tre domande di attualità presentate dall’opposizione: «Di fronte a precise accuse in materia di corruzione – dichiara Rucco – ho chiesto una verifica al responsabile (il segretario comunale Stefania Di Cindio, ndr), ma in ragione della gravità delle dichiarazioni contro la mia persona confermo la volontà di sporgere querela nei prossimi giorni. E ho ricevuto solidarietà anche dai vertici nazionali di Fratelli d’Italia». La replica arriva dall’opposizione («La maggioranza non sembra così compatta» dichiara Raffaele Colombara-Quartieri al centro) ma persino dalla maggioranza, in netto contrasto col primo cittadino: «Alcune dichiarazioni sono state interpretate in modo personale dal sindaco – afferma il capogruppo FdI, Roberto D’Amore – e si sono tirati in ballo i partiti quando di politico non c’è nulla. Noi sosteniamo quanto detto da Dotto e se il sindaco si è sentito offeso ha il diritto e il dovere di querelare. Lo sfidiamo a farlo, saranno i giudici a stabilire chi ha ragione e chi torto, perché se l’ex-assessore si è recato in procura è stato solo dopo aver constatato che la giunta non si è mossa in seguito ad alcune sue segnalazioni, per le quali le è stato chiesto di fare silenzio».
La spaccatura politica, però, ieri si è fermata alle parole. In Consiglio è approdata infatti la delibera di indirizzo sulla valutazione della gestione in-house per alcuni servizi di Aim: l’ok alla delibera è arrivato con la maggioranza (quasi) compatta e 17 voti a favore (con il numero legale fissato proprio a 17 consiglieri), registrando l’assenza del solo Andrea Berengo (FdI).