Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Spazi pubblici, vince Fdi: l’antifascismo sarà modificato
VICENZA Non sarà cancellata, ma «rivista». E la linea potrà essere quella dettata da Fratelli d’Italia, che prevede di inserire la dicitura del «ripudio di tutti i totalitarismi» invece che «ripudio del fascismo». Quel che è certo è che fa discutere. L’annuncio della Giunta di voler modificare il testo del regolamento della Cosap (Canone per l’occupazione di suolo pubblico) ha scatenato le ire del centrosinistra vicentino. Al centro del caso c’è la volontà di Palazzo Trissino di mettere mano al regolamento che era stato modificato nel 2018 dalla Giunta di centrosinistra del sindaco Achille Variati che introdusse la dichiarazione di «ripudio del fascismo» tra i documenti da sottoscrivere per poter ottenere la concessione ad occupare spazio pubblico per eventi o manifestazioni (anche politiche), che non siano plateatici o attività del commercio. Fin dal suo insediamento, la Giunta del sindaco Francesco Rucco ha manifestato la volontà di cambiare quella dicitura, anche se mai in modo formale. Ora però dagli annunci si sta passando alla realtà: prima la richiesta formale di Fratelli d’Italia, poi la proposta che approderà nella prossima riunione di Giunta, portata dall’assessore alle Attività produttive Silvio Giovine, e dunque la conferma di ieri del primo cittadino: «Sarà una revisione del regolamento ampia – dichiara Rucco – e metteremo mano anche a una clausola che ritengo sia stata frutto di un’azione politica e anche una violazione alla libertà di espressione. Intendiamo affermare il principio di avversione contro ogni forma di totalitarismo».
Alle parole di Rucco ribatte Ciro Asproso (Coalizione civica), secondo il quale «la rimozione di quella clausola è un atto politico ed è grave che non lo si ammetta», ma l’annuncio del sindaco raccoglie anche le critiche del segretario provinciale del Pd, Chiara Luisetto: «È uno schiaffo alla città e alla sua memoria. Il fascismo non è un’opinione ma un reato che sta alle istituzioni combattere». Giovine replica su Facebook: «È un tentativo di rispolverare toni e provocazioni da anni Settanta – scrive l’assessore – . Spiace constatare che a distanza di settant’anni non si sia ancora riusciti a raggiungere una pacificazione nazionale».