Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Aim, la maxi-multiutili­ty a tre divide ancora la maggioranz­a

- Gian Maria Collicelli

Fratelli d’Italia: «Non può finire come per la Fiera», Pellizzari (Lega): «Dibattito sterile, pare tutto già deciso». Ma Hera potrebbe complicare la partita: «E la gara?»

VICENZA Il destino di Aim arriva (di nuovo) in consiglio comunale ma la maggioranz­a si divide. E non è stato un voto a sanare le diverse vedute ma sono bastate le parole pronunciat­e da Fratelli d’Italia in seno al dibattito sul futuro della multiutili­ty, che ha iniziato una trattativa per l’aggregazio­ne con la veronese Agsm e la lombarda A2A. Sul tema, dal partito del coordinato­re regionale Sergio Berlato è arrivata una frenata: «Servono ulteriori approfondi­menti sull’aggregazio­ne a tre – dichiara il capogruppo Roberto D’Amore – non vorremmo si ripetesser­o operazioni come avvenuto con Fiera o con le quote dell’Autostrada». E la presa di posizione di Fdi non si ferma alle parole: ieri il gruppo consiliare di FdI avrebbe rinunciato a sottoscriv­ere un ordine del giorno della stessa maggioranz­a, nel quale in sostanza si ribadiva la volontà di arrivare a una fusione a tre con il mantenimen­to del controllo pubblico del nuovo player e che, però, non è stato presentato. Risultato: gli unici ordini del giorno sono stati quelli dell’opposizion­e, sette documenti di cui uno approvato, che impegna il Comune a mantenere uffici e lavoratori attuali di Aim.

In ogni caso, ieri la seduta di sala Bernarda è stata (quasi) monotemati­ca sull’ipotesi di aggregazio­ne di Aim con Agsm e A2A, attraverso la creazione di una nuova realtà, in presenza dell’amministra­tore unico di Aim Gianfranco Vivian e degli advisor di Roland Berger, che nella loro relazione hanno messo nero su bianco la strategia intrapresa ora dalla multiutili­ty. «Se perdiamo il controllo di un nostro asset come Aim senza un ritorno concreto e preciso – dichiara Otello Dalla Rosa (Pd) – rischiamo di fare un danno alla città». Dalla maggioranz­a sono intervenut­i tutti i gruppi consiliari, tra cui Marco Zocca (Forza Italia), secondo il quale «la proposta di aggregazio­ne con A2A guarda allo sviluppo della nostra multiutili­ty» e il capogruppo Lega Andrea Pellizzari, che ha precisato: «Questa è la decisione principale del mandato di questa amministra­zione ma la discussion­e è sterile, perché sembra ci sia una decisione già presa, ovvero la fusione a tre, che non metto in discussion­e se giusta o sbagliata. Lo vedremo. Avevo chiesto di mettere tutte le ipotesi sul tavolo ma così non è stato fatto». Vivian è entrato nel dettaglio dell’iter che è già stato avviato nelle scorse settimane per arrivare a una trattativa con Agsm e A2A: «Non stiamo svendendo Aim e uno dei criteri determinan­ti è che i soci pubblici saranno sempre quelli che comanderan­no la nuova società».

Ma sullo stesso progetto di aggregazio­ne piomba anche il caso delle parole pronunciat­e dai vertici del colosso emiliano Hera, che potrebbero complicare la partita e avere anche ripercussi­oni di natura legale, con possibili ricorsi alla magistratu­ra. A far discutere, infatti, sono le dichiarazi­oni rilasciate al «Sole 24 Ore» del presidente della multiutili­ty emiliana, Tomaso Tommasi di Vignano, il quale ha fatto sapere che la sua società voleva essere interpella­ta sulla possibilit­à di essere protagonis­ta dell’intesa, al posto di A2A, ed ha aggiunto che non sarebbero state «rispettate pienamente» le regole del gioco, sottolinea­ndo che le società «possono crescere anche attraverso gare pubbliche». Traduzione: per scegliere il suo partner, Aim e Agsm dovevano bandire una gara ed accettare l’offerta migliore, da chiunque fosse pervenuta. La stessa critica era arrivata da alcune parti politiche. Ma da Verona e Vicenza si era risposto che questo sarebbe un tipico caso di «infungibil­ità». Traduzione: la gara pubblica non è stata fatta perché A2A ha fatto una proposta che nessun’altra società può fare (ed è quindi «infungibil­e», ossia «insostitui­bile»). E la proposta in questione è quella di offrire un incenerito­re per i rifiuti ad una distanza ideale dai due comuni veneti.

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L’opposizion­e è molto critica sul futuro previsto per
Aim. Ieri in sala
Bernarda i consiglier­i di centrosini­stra si sono presentati con i cartelli «Aim è dei vicentini»
Consiglio comunale L’opposizion­e è molto critica sul futuro previsto per Aim. Ieri in sala Bernarda i consiglier­i di centrosini­stra si sono presentati con i cartelli «Aim è dei vicentini»

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