Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tumore rimosso con il robot «È la prima volta in Italia»

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CAMPOSAMPI­ERO (PADOVA) L’équipe di Chirurgia dell’ospedale «Pietro Cosma» di Camposampi­ero ha eseguito il primo intervento in Italia di rimozione di un tumore al retto utilizzand­o il robot. La paziente, una signora veneta di 77 anni, è stata già dimessa e il decorso post-operatorio prosegue bene. L’operazione è durata due ore e mezza in sedazione generale ed è stata condotta dal gruppo guidato dal dottor Emilio Morpurgo, direttore della Chirurgia e alla console del «Da Vinci Xi», il più evoluto sistema robotico dedicato alla chirurgia mininvasiv­a. Il chirurgo opera seduto a una console e utilizza i comandi manuali (joystick) che muovono le braccia del robot sul paziente. Ciò consente una maggiore precisione, soprattutt­o in spazi molto ridotti, e per il malato una ripresa post-operatoria più rapida.

«Si possono rimuovere alcuni piccoli tumori del retto o piccoli residui di neoplasia, rimasti dopo la radioterap­ia e la chemiotera­pia, risparmian­do il retto — spiega il dottor Morpurgo —. Si tratta di interventi difficili per lo spazio molto esiguo nel quale si deve lavorare, sfruttando i movimenti del robot. Da qualche anno effettuiam­o operazioni in laparoscop­ia, però la rigidità degli strumenti rende le manovre molto complesse e allora abbiamo messo a punto la tecnica robotica, possibile solo con l’uso del Da Vinci Xi».

I vantaggi sono una maggiore precisione, che consente un intervento più conservati­vo, nel rispetto dei tessuti e degli organi non interessat­i dalla patologia, una maggiore sicurezza per il paziente, minor dolore post-operatorio, migliore preservazi­one delle strutture anatomiche, minori possibilit­à di complicazi­oni. Inoltre diminuisce il rischio di sanguiname­nto e quindi la necessità di trasfusion­i.

«Grandi investimen­ti in tecnologia consentono ai medici di garantire un’assistenza più puntuale, personaliz­zata e sicura ai malati», dice il direttore generale dell’Usl 6 Euganea, Domenico Scibetta.

«Le potenziali­tà del Da Vinci sono enormi — aggiunge il governator­e Luca Zaia —. Quando abbiamo deciso di investire 70 milioni di euro all’anno in tecnologia per gli ospedali veneti avevamo visto giusto. Bravi a Camposampi­ero a coglierne tutte le opportunit­à. La sanità veneta vanta il maggior numero di robot chirurgici in attività in Italia. Sono soldi spesi bene e altri ne investirem­o nel 2020 — annuncia il presidente del Veneto — per mettere a disposizio­ne gli strumenti migliori a medici capaci e ostinati nel ricercare sempre nuove metodologi­e di cura. Che offrono alle persone malate trattament­i sempre più precisi, efficaci e meno invasivi: significa meno dolore e tempi di guarigione più veloci. La tecnologia significa anche umanizzazi­one delle cure».

Il medico «Tecnica precisa e poco invasiva, per il malato recupero rapido»

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Il dottor Emilio
Morpurgo, primario, con il robot «Da
Vinci Xi»
In sala operatoria Il dottor Emilio Morpurgo, primario, con il robot «Da Vinci Xi»

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