Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Possamai e le Regionali «Nuovo Pd, il Veneto può essere un laboratorio»
VICENZA «Il Veneto può essere il “laboratorio” del Pd ripensato, partito aperto ai movimenti e alle liste civiche». Le varie anime politiche iniziano a pensare alle prossime elezioni regionali, e ad avanzare la proposta per i «dem» - dopo l’uscita del leader Nicola Zingaretti sul partito da sciogliere e rifare, dopo le elezioni emiliane – è l’esponente vicentino Giacomo Possamai.
Attualmente non è impegnato in modo diretto, dopo la sconfitta per una manciata di voti alle primarie comunali dei democratici del 2017. Ma il 29enne Possamai alla politica non ha mai smesso di pensare. Nelle prossime elezioni regionali potrebbe tornare in scena. «Ci sto ragionando – conferma – premesso che non c’è ancora un candidato presidente». La scelta è col centrosinistra, ovviamente, ma «il punto è proprio il Pd, o meglio, questa idea lanciata da Zingaretti sul piano nazionale. A mio avviso il Pd del Veneto ha un’occasione straordinaria, la possibilità di anticipare questa operazione e farla con la testa e il cuore in questa regione». Il ragionamento del politico vicentino parte da lontano, dalla sfida avvenuta nell’anno 2000 fra Massimo Cacciari per le sinistre e Giancarlo Galan con la fazione opposta. «Sono le elezioni in cui il centrosinistra veneto è riuscito in modo più compiuto a “giocarsela”. Non a caso – sostiene Possamai – con Cacciari era stata lanciata la lista “Insieme per il Veneto”. Margherita e Ds non presentarono il simbolo, assieme ad altre realtà confluirono in un solo soggetto. Allora, se il tema è “aprire” il Pd, il Veneto ha già un precedente importante». Per il politico vicentino l’esperienza è da ripetere. «Nelle ultime elezioni abbiamo riproposto la formula classica della coalizione, ma l’elettore veneto ha bisogno di un progetto costruito appositamente per lui: non la fotocopia di un programma nazionale – osserva l’esponente dem – abbiamo una grande opportunità, fare un’unica lista regionale che veda volti del Pd ma anche sindaci e nomi del mondo ambientalista. Il tutto in un momento in cui mai come prima la Lega da “sindacato del territorio” è diventata un partito nazionale, col volto di Salvini dalla Sicilia al Nord. Su sanità, Superstrada Pedemontana e Metropolitana di superficie, per esempio, Luca Zaia non la racconta giusta. C’è spazio per un confronto efficace – conclude Possamai - ma il Pd deve avere coraggio».