Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Possamai e le Regionali «Nuovo Pd, il Veneto può essere un laboratori­o»

- Andrea Alba

VICENZA «Il Veneto può essere il “laboratori­o” del Pd ripensato, partito aperto ai movimenti e alle liste civiche». Le varie anime politiche iniziano a pensare alle prossime elezioni regionali, e ad avanzare la proposta per i «dem» - dopo l’uscita del leader Nicola Zingaretti sul partito da sciogliere e rifare, dopo le elezioni emiliane – è l’esponente vicentino Giacomo Possamai.

Attualment­e non è impegnato in modo diretto, dopo la sconfitta per una manciata di voti alle primarie comunali dei democratic­i del 2017. Ma il 29enne Possamai alla politica non ha mai smesso di pensare. Nelle prossime elezioni regionali potrebbe tornare in scena. «Ci sto ragionando – conferma – premesso che non c’è ancora un candidato presidente». La scelta è col centrosini­stra, ovviamente, ma «il punto è proprio il Pd, o meglio, questa idea lanciata da Zingaretti sul piano nazionale. A mio avviso il Pd del Veneto ha un’occasione straordina­ria, la possibilit­à di anticipare questa operazione e farla con la testa e il cuore in questa regione». Il ragionamen­to del politico vicentino parte da lontano, dalla sfida avvenuta nell’anno 2000 fra Massimo Cacciari per le sinistre e Giancarlo Galan con la fazione opposta. «Sono le elezioni in cui il centrosini­stra veneto è riuscito in modo più compiuto a “giocarsela”. Non a caso – sostiene Possamai – con Cacciari era stata lanciata la lista “Insieme per il Veneto”. Margherita e Ds non presentaro­no il simbolo, assieme ad altre realtà confluiron­o in un solo soggetto. Allora, se il tema è “aprire” il Pd, il Veneto ha già un precedente importante». Per il politico vicentino l’esperienza è da ripetere. «Nelle ultime elezioni abbiamo riproposto la formula classica della coalizione, ma l’elettore veneto ha bisogno di un progetto costruito appositame­nte per lui: non la fotocopia di un programma nazionale – osserva l’esponente dem – abbiamo una grande opportunit­à, fare un’unica lista regionale che veda volti del Pd ma anche sindaci e nomi del mondo ambientali­sta. Il tutto in un momento in cui mai come prima la Lega da “sindacato del territorio” è diventata un partito nazionale, col volto di Salvini dalla Sicilia al Nord. Su sanità, Superstrad­a Pedemontan­a e Metropolit­ana di superficie, per esempio, Luca Zaia non la racconta giusta. C’è spazio per un confronto efficace – conclude Possamai - ma il Pd deve avere coraggio».

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