Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vicenza, le analogie con il 1993 Difesa-top e cooperativa del gol
La squadra di Ulivieri volò in B senza nemmeno essere campione d’inverno
Il conto alla rovescia verso la sfida al Menti domenica tra il Vicenza capolista e il Carpi, prima inseguitrice, è iniziato. E a conferma dell’attesa per il big match i biglietti della Curva Sud, avviata la prevendita, sono andati bruciati in soli dieci minuti. Del resto per trovare un Vicenza che abbia conquistato la promozione in B dalla Lega Pro, anzi dall’allora C1, bisogna tornare indietro più o meno di 27 anni.
Stagione 1992/93, sulla panchina biancorossa c’è Renzo Ulivieri, alla presidenza Pieraldo Dalle Carbonare. E in campo, tra i protagonisti, un certo Domenico «Mimmo» Di Carlo, arrivato dal Palermo nel 1990. Quella squadra arriva seconda (allora salivano le prime due), 43 punti conquistati in 34 partite, dietro al Ravenna, guarda caso, allenato da Guidolin. Sono i numeri a premiare il Vicenza di Ulivieri: miglior difesa del torneo, solo 18 gol subiti, e minor numero di sconfitte, 3 come la capolista Ravenna.
Con una squadra che si caratterizza per la «cooperativa del gol», ovvero nessun bomber in doppia cifra: i migliori realizzatori arrivano a 4 reti e sono Alberto Briaschi, Cecchini, Gasparini e Valoti. Un po’ come il Vicenza di oggi: miglior difesa del torneo, 9 reti subite, 2 sole sconfitte (di meglio ha fatto solo la Reggiana con un solo ko) e un attacco, 32 reti , che ha mandato in gol anche centrocampisti e difensori. Ovvero 7 Marotta, 4 Giacomelli, 3 reti ciascuno per Arma, Guerra e Pontisso, 2 per Cappelletti, Cinelli, Saraniti, Vandeputte e Zonta e una rete di Bruscagin, a cui si aggiunge un autogol a favore.
Lo stesso Di Carlo, allora condottiero sul campo e oggi in panchina, ammette che qualche analogia con quel Vicenza di Ulivieri c’è, in particolare ritrovando nella coppia di centrali Padella-Cappelletti gli ex compagni Lopez e Praticò. Ma, sogni a parte, i piedi in casa biancorossa sono ben piantati per terra. Perché ad attendere il Vicenza c’è un girone di ritorno tosto e complesso, con le avversarie che stanno pescando dal calcio mercato di gennaio per migliorare, costrette ad inseguire, mentre la società biancorossa può stare alla finestra, attenta a non rompere gli equilibri di un gruppo fin qui vincente. Così si lavora sui rinnovi, 13 i giocatori in scadenza, e in particolare con Cinelli, Giacomelli, Rigoni, Zonta e i portieri, con cui le «chiacchiere» sono già ben avviate. Si cerca invece una soluzione in Lega Pro per il difensore Bonetto e per il centrocampista Emmanuello, in prestito dalla Pro Vercelli.
In tema attaccanti invece è probabile che la situazione si sblocchi negli ultimi giorni di mercato, soprattutto per un nome di categoria superiore, vedi Ardemagni o Melchiorri, dato in partenza da Perugia, ma ora titolare fisso per la squalifica di Iemmello per due turni. Vicenza che con il Carpi dovrà fare i conti con la squalifica di Marotta, e con gli infortuni: Barlocco ha una distorsione alla caviglia (recupero in circa 20 giorni). Per il direttore sportivo Magalini, espulso a Fermo, multa di 500 euro e squalifica fino al 21 gennaio per comportamento non regolamentare in campo e proteste verso l’arbitro (panchina aggiuntiva).
Il collettivo Nessun bomber in doppia cifra, ma tanti in rete... più una grande coppia di centrali