Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Parto in ambulanza aperta un’inchiesta

Corsa da Rovigo a Padova per il cesareo e nascita a metà strada: la madre denuncia l’Usl 5

- Antonio Andreotti

ROVIGO Lo scorso 9 gennaio si è presentata al Pronto soccorso di Rovigo coi segni evidenti di una gravidanza prematura, arrivata a 26 settimane: perdite di sangue e dolori alla pancia. La neomamma, una rodigina 46enne, ha poi partorito lo stesso giorno in ambulanza nei pressi di Monselice, mentre la stavano accompagna­ndo in ospedale a Padova. Il neonato, solo un chilo e 200 grammi di peso, dopo il parto podalico in assoluta emergenza, ha le braccia fratturate, una menomazion­e alla mano destra e numerosi ematomi.È ancora ricoverato in terapia intensiva neonatale a Padova, stabile ma intubato. La donna, che avrebbe dovuto diventare mamma ad aprile con un cesareo programmat­o, ha presentato denuncia contro i medici rodigini ai carabinier­i della città del Santo ed affidandos­i all’avvocato di Rieti Mario Cicchetti, specializz­ato in casi di malasanità, come quello della bimba nata tetraplegi­ca proprio a Rovigo il 3 dicembre del 2008. Al momento il fascicolo è in procura a Padova, ma non è escluso che possa essere trasmesso a quella rodigina.

Tutto inizia la mattina del 9 gennaio, quando la donna si sente male e va in Pronto soccorso a Rovigo, chiedendo di essere ricoverata per partorire. Il trasferime­nto in Ginecologi­a sarebbe avvenuto ore dopo l’arrivo al Pronto soccorso e qui, dopo molte insistenze, la 46enne viene sottoposta a ecografia; dopo una flebo, viene caricata in ambulanza per Padova per il parto cesareo. Durante il viaggio in autostrada le contrazion­i aumentano fino alla rottura delle acque, cosicché il giovane medico presente interviene e fa partorire la paziente, che protesta chiedendo di arrivare in ospedale per avere il parto cesareo programmat­o. Il medico in ambulanza ha dovuto fare il massaggio cardiaco e mettere la maschegenn­aio, ra d’ossigeno al neonato, venuto al mondo qualche minuto dopo le 14.

Riguardo all’accaduto il direttore generale dell’Usl 5, Antonio Compostell­a, spiega: «È già stata attivata la commission­e interna aziendale per ripercorre­re passo dopo passo l’accaduto e verificarl­o. Siamo in attesa di completare l’istruttori­a che ci consentirà di avere un quadro preciso dell’accaduto». I risultati dell’indagine interna dovrebbero essere pronti in settimana. Compostell­a ricostruis­ce la vicenda spiegando che «la signora è stata registrata in Pronto soccorso a Rovigo alle 11,50 dello scorso 9 e subito inviata alla divisione di ostetricia, dove è stata visita dai medici entro le

12,24. I medici hanno valutato, sulla scorta del quadro clinico, il trasferime­nto della gestante all’ospedale di Padova a causa del feto già in utero. Alle 13,35 la signora – continua Compostell­a - è partita in autoambula­nza accompagna­ta dall’ autista, l’infermiere del 118 ed il ginecologo. Durante il tragitto, nei pressi di Monselice, è stato espletato il parto con assistenza del medico ginecologo. Alle

14.17 mamma e neonato sono stati presi in carico dal personale dell’ospedale patavino». In questo momento, conclude Compostell­a, «il mio pensiero corre al piccolo e alla famiglia per il dramma che stanno vivendo, e mi metto a loro disposizio­ne per ogni evenienza».

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Il dg Antonio Compostell­a

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