Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Dall’autonomia alle Olimpiadi Ora si sbloccano i dossier più delicati

- Ma. Bo.

VENEZIA «Dopo l’Emilia». È stata l’obiezione insuperabi­le con cui si è giustifica­to, dalla vigilia di Natale in avanti, il sistematic­o rinvio di ogni dossier. L’autonomia? Dopo l'Emilia. La revoca delle concession­e autostrada­li a Benetton? Dopo l’Emilia. La legge olimpica? Dopo l’Emilia. E avanti così per la trasformaz­ione di Cav, le Grandi Navi, la nomina del successore di Baratta alla Biennale.

Quest’ultimo rebus, oggetto di un duro scontro tra i Cinque Stelle e la Lega con nel mezzo un imbarazzat­o Pd, è stato sciolto a tempo di record, poche ore dopo l’ufficialit­à della riconferma di Bonaccini, con la nomina di Roberto Cicutto, produttore cinematogr­afico veneziano. Così come rapidissim­e, nel primo Consiglio dei ministri utile, ieri mattina, sono state le decisioni sulla data del referendum per il taglio del parlamenta­ri (29 marzo, altra partita politicame­nte delicatiss­ima) e i rinnovi dei vertici dell’Agenzia delle Entrate, di quella del Demanio e di quella delle Dogane, preannunci­ati qualche giorno fa al Corriere del Veneto dal sottosegre­tario all’Economia Pier Paolo Baretta.

Per quanto riguarda l’autonomia, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha convocato per domani la Conferenza Stato-Regioni, presieduta da Bonaccini, ma nonostante le insistenze di quest’ultimo e di Zaia, per dei veri passi in avanti bisognerà attendere il vertice di maggioranz­a più volte annunciato, dove il Pd chiederà al Movimento 5 Stelle e a Italia Viva che intendano fare con la riforma. Decisione tutta politica perché sul piano tecnico il più è fatto e Boccia non fa che ripeterlo: la legge quadro è pronta, si tratta di capire se ci sono i voti per approvarla in parlamento.

Faccenda delicatiss­ima, per un governo che pare sempre sull’orlo di una crisi di nervi, come la revoca delle concession­i ad Autostrade per l’Italia, controllat­a da Atlantia, controllat­a da Sintonia, controllat­a da Edizione, e cioè dalla famiglia Benetton. Oltre ad un contenzios­o miliardari­o si rischia un effetto domino industrial­e e finanziari­o dalla portata sconosciut­a e anche se il premier Conte sul punto è stato chiaro («Si va avanti»), l’uscita di scena di Di Maio come capo politico del M5S fa ben sperare chi ancora confida in una trattativa tra la società e l’esecutivo, sponda i renziani di Italia Viva che hanno già presentato un emendament­o contrario alla revoca.

Novità in tempi brevi sono attesi pure sui Giochi di Milano-Cortina 2026, che oggi vedranno il gotha dello sport e della politica riunito a Belluno. «In settimana in Consiglio dei ministri sarà portata la Legge Olimpica - fa sapere il presidente del Coni Giovanni Malagò -. Il ministro Spadafora ha mantenuto la sua parola. Venerdì ci sarà il Consiglio olimpico con il notaio per gli ultimi adempiment­i formali. Il primo cda, sarà il 17 febbraio».

Poi ci sono due dossier nelle mani del ministro delle Infrastrut­ture Paola De Micheli. Il primo riguarda la soluzione - si spera definitiva - relativa all’allontanam­ento delle Grandi Navi dal bacino di San Marco. Si deve scegliere tra due soluzioni: approdi diffusi a Marghera oppure un porto esterno alla laguna. Il secondo è invece relativo alla trasformaz­ione di Cav, la concession­aria del Passante controllat­a per metà dalla Regione e per metà da Anas, in quella che Zaia ha chiamato «Cav 2.0». Il progetto è pronto e doveva essere presentato dall’assessore De Berti a De Micheli qualche giorno fa. L’incontro saltò poche ore prima, per «improrogab­ili impegni del ministro». Si va a dopo l'Emilia, si disse.

E quel dopo è arrivato.

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