Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’amicizia con Olmi, la società con Moretti e gli incarichi europei

- di Fiorella Girardo

VENEZIA Roberto Cicutto appartiene a quella manciata di anni, dalla fine della Seconda Guerra al Cinquanta, che hanno visto venire alla luce un manipolo di veneziani che avrebbero acquisito rilievo nel panorama nazionale. Un periodo fecondo per Venezia (da Massimo Cacciari ai fratelli De Michelis, da Stefano Zecchi a Renato Brunetta) nel quale si colloca anche il neo presidente della Biennale. Nato nel 1948, il giovane Cicutto ha sempre nutrito un profondo amore per il cinema e, terminato il Liceo classico al Marco Polo, si è trasferito ben presto a Roma. Da allora non sono mancate le capatine in Laguna (si ricorda ancora la sua festa per i sessant’anni con gli amici di un tempo), ma è la Capitale il teatro del suo percorso profession­ale. È del 1978 la nascita della sua prima società di produzione, Aura Film, con la quale intraprend­e la carriera di produttore

e distributo­re che lo porterà a lavorare con i più noti registi italiani e stranieri. Uno su tutti Ermanno Olmi, del quale produce il film che vincerà il Leone d’oro alla Mostra

del Cinema del 1988, La leggenda del santo bevitore. Il rapporto che lega i due reggerà al passare degli anni e li porterà nel 1998 a diventare soci nella casa di produzione Cinemaundi­ci assieme a Luigi Musini. Insieme hanno prodotto film importanti come quelli di Rivette (Histoire de Marie et Julien), di Ioselliani Jardin en Automne, e dello stesso Olmi Il mestiere delle armi e Cantando dietro i paraventi.

Cicutto, però, non si ferma e -praticamen­te in contempora­nea - fonda nel 1984 anche Mikado Film, storica casa di produzione e distribuzi­one che ha portato in Italia successi come Lezioni di piano di Jane Campion, Lost in translatio­n di Sofia Coppola, Lanterne rosse di Zhang Yimou e

Lisbon Story di Wim Wenders. Suo socio in quest’avventura è Luigi Musini, con cui si prodiga per sostenere il cinema italiano: sono loro a distribuir­e i primi lavori di Gabriele Muccino, Marco Ponti, e La finestra di fronte di Ferzan Özpetek, oltre a

Centochiod­i ancora di Olmi. Mikado verrà poi ceduta alla società editoriale De Agostini, che ne acquisisce il capitale totale nel 2007, e chiuderà i battenti nel 2010.

Sempre con l’inseparabi­le Musini, nel ’93 si lancia in un’altra avventura che segnerà la storia del cinema italiano. Assieme ad Angelo Barbagallo, Nanni Moretti e Musini fonda la Sacher Distribuzi­one. Si tratta della società che distribuis­ce parte dei film del Moretti regista (La stanza del figlio, Il Caimano), ma anche dei fratelli Taviani (Cesare deve morire), della cantante Madonna (Sacro e profano) e di Vincenza Marra (Tornando a casa). Uomo dalle tante relazioni, conoscitor­e dei salotti romani, Cicutto ha sempre affiancato alla passione per il cinema indipenden­te la capacità di intrattene­re rapporti con l’apparato pubblico. Una dote che, abbinata a una vita spesa per il cinema, gli è valsa la direzione dell’Istituto Luce, poi fuso con Cinecittà, che dirige in qualità di presidente e amministra­tore delegato dal 2009. È stato anche membro del consiglio del Centro Sperimenta­le di Cinematogr­afia, e non sono mancati i riconoscim­enti all’estero: per alcuni anni è nel consiglio di Ace (Atelier du Cinéma Européen) e della EFA (Euyropean Film Academy).

Il Leone Tra i film prodotti da Cicutto c’è La leggenda del Santo

bevitore di Olmi con cui ha vinto il Leone d’Oro a Venezia nel 1988

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