Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Padova centro di riferiment­o Più medici negli aeroporti

- M.N.M.

VENEZIA Regioni convocate domenica mattina al dicastero della Salute, nell’ambito della task force sul Coronaviru­s istituita il 22 gennaio e da allora riunita tutti i giorni dal ministro Roberto Speranza. Due le decisioni adottate: il potenziame­nto dei controlli sui viaggiator­i in arrivo dalla Cina negli aeroporti, il cui personale sanitario sarà supportato da altri medici e infermieri assunti direttamen­te dal ministero (che li sta formando) e affiancati da mediatori culturali di lingua cinese; e la scelta, in ogni regione, di un reparto di Malattie infettive che sia centro deputato a trattare eventuali casi gravi. «Per il Veneto abbiamo scelto l’Azienda ospedalier­a di Padova — riferisce Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità — oltre a gestire eventuali situazioni gravi, sarà il riferiment­o per il numero verde 1500 attivato dal ministero della Salute per segnalare eventuali pazienti. Stiamo inoltre attivando una task force regionale con i reparti di Malattie infettive, i laboratori di Microbiolo­gia, i Dipartimen­ti di Prevenzion­e e i medici di base».

Questi ultimi ieri pomeriggio sono stati chiamati in Regione per ricevere istruzioni sulle misure da adottare in caso di allarme: pazienti non gravi da visitare a casa con le opportune difese, casi gravi da segnalare al Suem 118, che andrà a prenderli e li porterà direttamen­te agli Infettivi del territorio di riferiment­o, senza passare per il Pronto Soccorso. In mattinata sono stati invece ricevuti i direttori generali, ai quali è stato illustrato il protocollo ministeria­le, mentre a Padova la direzione strategica dell’Azienda ospedalier­a ha discusso con i responsabi­li del Centro Infettivi un nuovo assetto. «Bisogna riservare all’emergenza un accesso a parte, stanze e un’équipe dedicate (quest’ultima dovrà usare guanti, mascherina, camice, calzari e occhiali monouso, ndr) — spiega il primario Annamaria Cattelan — come abbiamo fatto per Sars, Ebola ed altre infezioni ad alta contagiosi­tà. Confido nel potenziame­nto delle risorse umane, perché siamo solo in nove, più due specializz­andi».

La Regione assicura che in caso di bisogno saranno aggiunti altri medici, ricorrendo anche a sumaisti o liberi profession­isti.

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