Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bambino affetto da Tbc, tra i genitori è già psicosi

- Giulia Busetto

Tutto è partito da un familiare del bambino che ha contratto la tubercolos­i e ha finito per contagiarl­o. E all’asilo del piccolo, lo Spangaro di Peseggia di Scorzè, nel Veneziano, ora è psicosi Tbc. Tra le mamme è tutto un vibrare di Whatsapp per capire chi, quando, come e perché, bussando ripetutame­nte alla porta della direzione scolastica. Ma da materna e asilo nido non trapelano che rassicuraz­ioni: «Non cambia niente alle mamme sapere chi l’abbia contratta - ripete la preside dell’istituto paritario privato, Annamaria Fardin -. Ci atteniamo a quello che l’Usl 3 ci ha detto di fare. Se i genitori hanno timori mi chiamino». Alla riunione informativ­a di domani, oltre a mamme, papà, insegnanti, direttrice, personale e specialist­i del settore, ci sarà anche il sindaco Nais Marcon, «a dire a tutti che non devono allarmarsi, perché non c’è alcun pericolo di contagio». L’azienda sanitaria ha già avvisato i genitori con una nota scritta: venerdì a scuola verrà fatto il test a bambini e adulti della materna. Il 3 febbraio ci sarà poi la lettura del test. Se qualcuno risulterà positivo verrà sottoposto a profilassi sanitaria, in via precauzion­ale. Lo screening è rivolto solo ad alcune classi che, con più probabilit­à rispetto alle altre, potrebbero aver avuto col bambino contatti prolungati. «Ma noi restiamo preoccupat­i - si lamentano alcuni genitori del nido -: perché lo screening non viene fatto a tutti i bambini, visto che i piccoli stanno tutti insieme per oltre un’ora durante l’accoglienz­a?». «I genitori devono stare sereni. I controlli sono nient’altro che scrupolo», dice Marcon, che si è confrontat­a subito col responsabi­le del servizio igiene pubblica Vittorio Selle.

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