Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Centrosinistra, in rivolta le donne del Pd
VENEZIA Secondo round, ieri sera nella sede regionale del Partito Democratico, del tavolo del centro sinistra da cui, questo è l’auspicio vibrante uscito all’indomani del successo di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna, dovrebbe uscire un centro sinistra compatto guidato da «un sol uomo». E nella frase fatta si nasconde già un primo problema. Pare sia di qualche giorno fa un altro incontro convocato dalle «donne del Pd», fra le altre, erano presenti la parlamentare veronese Alessia Rotta, l’ex parlamentare Laura Puppato e il sindaco di Rubano, Sabrina Doni. Un gruppetto agguerrito che si è confrontato sul dato di fatto: fra i nomi che circolano in casa dem non si conta neppure una donna. Si parla del capogruppo in Regione, il vicentino Stefano Fracasso, del collega consigliere regionale, il padovano Claudio Sinigaglia, di un altro consigliere ancora, il trevigiano Andrea Zanoni e, nel campo civico, naturalmente del vice sindaco di Padova, il prof che punta a innovazione e green, Arturo Lorenzoni. Si chiede, quindi, anche un nome femminile in lizza. Ma si diceva, il tavolo del centro sinistra. Un tavolo che ieri sera contava molti convitati di pietra. A partire dal trio ormai prossimo a un’alleanza di stampo liberal democratico, quello di Azione di Calenda, Italia Viva e +Europa. La formazione che fa capo a Emma Bonino aveva assicurato alla vigilia che ci sarebbe stata ma così non è andata. Un segnale poco confortante alla luce delle dichiarazioni ostative soprattutto di Iv e Azione rispetto al «minestrone» di centro sinistra. In compenso pare prosegua il percorso per saldare «Il Veneto che vogliamo» di Lorenzoni rappresentato, fra gli altri, dalla coordinatrice regionale, Elena Ostanel, ricercatrice Iuav, eletta al termine della maratona fondativa del movimento arancione. Con lei c’era anche Susanna Scotti presente anche a nome di Sinistra Italiana. C’era poi una rappresentanza dei Verdi, di Articolo Uno e Italia in Comune. Si è ribadito che non ci sarà «nessun pregiudizio per nessuno, da Italia Viva ai 5s» ma il ricongiungimento sembra sempre più lontano. Ieri a Palazzo Ferro Fini Jacopo Berti (5s) ribadiva come la priorità del Movimento sia ritrovare la propria identità. Ma il tavolo del centro sinistra tira dritto e istituisce un gruppo di lavoro molto ristretto per cominciare a scrivere il programma. Si è ragionato anche di raccolta firme e presentazione delle liste. Quanto al «candidato o candidata» come specifica il Pd nessuna decisione. Si attende il confronto con la direzione nazionale dem e l’assemblea nazionale di Iv sabato. Il tavolo si aggiorna alla prossima settimana. (m.za.)