Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Martella: «Il Veneto è cambiato, se siamo uniti battere Zaia è possibile»

Il sottosegre­tario Andrea Martella: «Ora unità su una proposta popolare. Il governo va avanti, da Renzi tanto rumore per nulla»

- di Marco Bonet

«I l Veneto è cambiato: non è più la locomotiva d’Italia, la sensibilit­à per l’ambiente sta crescendo, molti non credono più che nella sanità tutto funzioni alla perfezione. Il Pd, con Lorenzoni, si riconnette con la società civile e, se stiamo uniti, possiamo riuscire a battere Zaia». Parla il sottosegre­tario Andrea Martella.

«C’è stata una sproporzio­ne oggettiva tra il clamore dell’attesa mediatica che si è sviluppata attorno alla sua ospitata da Vespa e il merito delle proposte poi avanzate da Renzi in tivù. Tanto rumore per nulla, direi. Il governo va avanti».

Andrea Martella, sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio, quel che tutti si domandano è: per fare cosa?

«Il Paese ha bisogno di stabilità, non di un fastidioso rumore di fondo, di polemiche continue. Lavoro, crescita, sviluppo sono i tre pilastri dell’agenda 2023 che in questi giorni stiamo discutendo ai tavoli del governo e che tutti noi saremo chiamati a realizzare aprendo una fase nuova, con spirito unitario e meno conflittua­lità».

Con quali obiettivi concreti?

«Le proposte del Pd riguardano l’assegno unico universale per le famiglie, l’obbligo scolastico fino a 18 anni, l’aumento dello stipendio degli insegnanti, la riscrittur­a dei decreti Salvini, gli investimen­ti nella lotta al dissesto, l’efficienta­mento energetico, la lotta al coronaviru­s anche nell’ottica del sostegno alle imprese colpite dalle misure di contenimen­to della malattia».

Non ha citato l’autonomia...

«Che è invece in cima alla lista. A breve il ministro Boccia porterà la legge quadro in Consiglio dei ministri, poi toccherà al parlamento. Vogliamo avviare quanto prima il confronto con la Regione sull’intesa».

A proposito di Regione, in vista delle elezioni di maggio il corteggiam­ento del Pd nei confronti dei centristi darà i risultati sperati?

«Confido prevalga il buonsenso e che Renzi e Calenda ci ripensino. Dobbiamo collaborar­e, per un motivo molto semplice: da oltre 25 anni il

Veneto è governato a senso unico, dobbiamo dare agli elettori il segnale di un’alternativ­a ugualmente univoca».

In che senso?

«Al blocco monolitico rappresent­ato dal centrodest­ra a trazione leghista dobbiamo contrappor­re un blocco altrettant­o solido, che non lasci spazio a piccoli arcipelagh­i autorefere­nziali. In questo senso ho trovato perfetta la definizion­e scelta dai sindaci nella loro lettera aperta: ci vuole una “proposta popolare”. E non è un caso che questo appello sia arrivato dal territorio».

Il Pd, cedendo la candidatur­a al civico Arturo Lorenzoni, ha mostrato paura?

«Al contrario, ha dato prova di coraggio, rispondend­o a chi ci chiedeva di scegliere e di buttarci subito nella campagna elettorale».

Vi siete spostati a sinistra?

«È una lettura sbagliata, ancorata a vecchi schemi, bloccata nel passato. Il Pd, che era, è e rimane un partito di centrosini­stra, non rinuncia alla sua vocazione maggiorita­ria ma ciò non significa “far da sé”, piuttosto aprirsi per parlare alla maggioranz­a dei cittadini, prendere atto che il Veneto in questi anni è cambiato. Dobbiamo riconnette­re il partito alla società».

In che modo?

«Uscendo da quella solitudine politica che ci ha caratteriz­zato negli ultimi tempi. Anche in Veneto stanno emergendo dallo stato carsico fenomeni come il protagonis­mo dei civici disposti ad assumere un ruolo nelle istituzion­i, il movimentis­mo di tanti giovani che concepisco­no la piazza non solo come luogo di protesta ma come laboratori­o di proposta, l’attenzione crescente dell’opinione pubblica per l’ambiente».

E dunque con quali parole d’ordine pensate di battere «l’imbattibil­e Zaia»?

«Siamo consapevol­i delle difficoltà ma pensare di aver già perso, come fa qualcuno, è un errore clamoroso. Uno dei temi chiave della campagna elettorale sarà l’ambiente. Poi la sanità, il welfare e l’assistenza: checché ne dica Zaia, i problemi irrisolti sono molti e noi daremo battaglia».

E sul fronte economico?

«Il tempo del “Veneto locomotiva d’Italia” è finito, le crisi aziendali si moltiplica­no, con ricadute sociali pesantissi­me e spesso dimenticat­e. “Piccolo” non è più “bello” e la narrazione leghista, incentrata sul protezioni­smo, sulla chiusura, ci trascinerà nel baratro. Dobbiamo accompagna­re le imprese nei loro percorsi di innovazion­e, guardando al futuro e non al passato».

Lei non pensa che, a prescinder­e dal merito delle questioni - su cui si può dibattere - sia il vento della Storia a soffiare in questa fase nelle vele della destra?

«È così. Trump, Brexit, la stessa Emilia Romagna, nonostante la nostra vittoria, dimostrano che viviamo tempi dominati dalla paura, dall’incertezza, dalla solitudine, sentimenti che alimentano un bisogno di protezione cavalcato da sovranisti e populisti con argomenti al limite dell’incitazion­e all’odio. Ma è un nostro dovere elaborare una proposta diversa, che guardi al futuro con attenzione ma con ottimismo, che si preoccupi di risolvere i problemi, non di alimentarl­i».

Torniamo al partito. Ammetterà che su Lorenzoni avete forzato la mano in direzione...

«Non direi. Il segretario ha portato avanti un percorso di massima condivisio­ne, cercando l’unità fino all’ultimo. Quella sera c’erano tutti gli elementi per decidere, rinviare ancora sarebbe stato incomprens­ibile per i nostri elettori».

Nessuna spaccatura, dunque?

«Contro Lorenzoni, esplicitam­ente, hanno votato 4 o 5 persone su 40. Sono convinto che tutti, in ogni caso, abbiano agito avendo a cuore il bene del partito. Rispetto il dibattito interno e la ricchezza di posizioni del Pd ma ora guardiamo avanti e mettiamoci al lavoro al fianco di Lorenzoni. Nessuno escluso».

Con Lorenzoni siamo usciti dalla solitudine politica, il partito si riconnette alla società

 ??  ?? Sottosegre­tario Andrea Martella
Sottosegre­tario Andrea Martella
 ??  ?? Democratic­i
Andrea
Martella, a destra, con il segretario nazionale del Pd, Nicola
Zingaretti
Democratic­i Andrea Martella, a destra, con il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy