Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
E a Cortina spunta il comitato «No Olimpiadi 2026»
BELLUNO Lo chiamano «sogno olimpico» ed un motivo ci sarà. Ma c’è anche chi, tra Alto Agordino e Cortina, teme che si possa trasformare in un incubo. Sono uomini e donne di Livinallongo del Col di Lana, riuniti nel comitato per il no al collegamento sciistico Cortina – Arabba.
Un progetto di cui ciclicamente si parla dagli anni Settanta e sempre osteggiato dai sindaci succedutisi negli anni. In vista dei Giochi 2026 a resuscitare l’idea del grande carosello sciistico da Cortina al Trentino attraverso la Marmolada è stato il governatore del Veneto in persona. C’è già il conto degli investimenti previsti. Tra gli 80 e i 100 milioni di euro, per metà a carico dei privati, che hanno anche già costituito una società, «Dolomiti rete» con un capitale sociale di 600 mila euro e con a capo Mario Vascellari, patron delle funivie della Marmolada. Quello che manca è la volontà degli abitanti di Livinallongo. Fermamente contrari, tanto da mettere in piedi un agguerrito comitato per il no. «Il comitato è nato su spinta di tutta la popolazione – spiega Denni Dorigo, a capo del movimento – non di una parte. Il consiglio direttivo è formato da 5 persone, ma praticamente tutti gli abitanti stanno firmando la loro adesione». Sono 3 i motivi alla base del no. Elenca Dorigo spiega: «Innanzitutto un progetto di tale portata va concertato con la popolazione, invece nessuno ci ha mai preso in considerazione. Inoltre il progetto non è sostenibile economicamente. E poi c’è l’aspetto paesaggistico. Il collegamento dovrebbe passare nelle zone del castello di Andraz e del Col di Lana, aree di assoluto pregio storico, culturale e naturale, che non vanno deturpate per il divertimento di pochi. I promotori del progetto dicono che servirà a combattere lo spopolamento, ma a noi serve altro che nuovi impianti di risalita. Servono servizi, soprattutto in campo sanitario».
A dare manforte al comitato agordino, in una partecipatissima riunione andata in scena martedì scorso a Pieve di Livinallongo, anche i cittadini cortinesi da sempre contrari alle olimpiadi, capitanati da Roberta De Zanna. «Anche questo progetto, come le olimpiadi, è stato calato dall’alto, senza coinvolgere i cittadini». Il timore è che la Legge olimpica permetta di bypassare ogni vincolo: «Parlano di sostenibilità, ma alla fine si tratta di parole vuote, non quantificabili – conclude De Zanna – . Già negli interventi fatti sulle piste della Tofana per i prossimi Mondiali, tra sbancamenti e allargamenti, di sostenibile c’è ben poco. Eppure dovevano essere Mondiali ad impatto zero».