Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Mangiafuoco e fatine alla festa di fine anno, spina staccata al Cda di Acque Chiampo
Tre sindaci chiedono la revoca. Bevilacqua: «I soldi non si sprecano»
ARZIGNANO Festa di fine anno con «fatine», il Comune di Arzignano con altri due municipi stacca la spina al Cda di Acque del Chiampo. «È una società pubblica, ne rispondiamo anche davanti ai cittadini» dichiara il sindaco arzignanese Alessia Bevilacqua, che con i primi cittadini di Nogarole e Altissimo ha avviato la procedura di revoca dell’intero consiglio. Ma fra gli enti locali c’è anche chi non approva. «Questa revoca, a tre mesi dalla scadenza naturale del Cda e con un bando da mezzo miliardo di euro in corso per l’impianto dei fanghi, è inopportuna» avverte Gabriele Tasso, sindaco di San Pietro Mussolino.
Due sono gli antefatti: nei giorni scorsi, l’ex sindaco e consigliere arzignanese di maggioranza Giorgio Gentilin ha depositato una mozione chiedendo lumi sui «costi di una festa con ballerine, mangiafuoco e fatine in maschera che si è tenuta nella società pubblica Acque del Chiampo il 12 dicembre 2019». La mozione, ha chiarito Gentilin, è diretta in particolare «alla figura del super consigliere delegato Andrea Pellizzari». Qualche giorno fa inoltre su Acque del Chiampo il sindaco leghista di Arzignano aveva annunciato una decisione importante, condivisa con gli altri sindaci dei dieci Comuni soci: il dimezzamento delle spese «di promozione, pubblicità e rappresentanza», con la riduzione da 360mila a 180mila euro l’anno. E se per le minoranze in consiglio quella di Gentilin è una polemica strumentale per azzerare il Cda in vista della prossima nomina di un altro consiglio, quello di Arica, la stessa Bevilacqua interviene invece a dare manforte al suo predecessore: «Sono molto delusa, quella festa si è svolta con modalità assolutamente inopportune. Acque del Chiampo è una società pubblica che vive con le tariffe pagate dai cittadini. Spesso anche da anziani che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Il consigliere Pellizzari sa benissimo quanto la mia amministrazione ci tenga al contenimento delle spese».
L’esito è stato la richiesta di convocazione presentata da
Bevilacqua ieri: con Nogarole e Altissimo, il municipio del Grifo conta il 60 per cento delle quote della società e potrà azzerare il vertice, una volta che sarà convocata l’assemblea. A farlo deve essere il Cda, si prevede entro qualche settimana. Pellizzari non commenta, mentre il presidente della spa Renzo Marcigaglia – padre del vicesindaco arzignanese Enrico – approva la scelta: «Capisco la decisione dei sindaci. Purtroppo l’attuale clima all’interno del Cda è difficile». Di tutt’altro avviso il sindaco Tasso: «È tutta una iniziativa strumentale, volta a rimuovere alcuni componenti del Cda non più allineati. Io non l’avrei fatto, mentre è in corso la gara per i fanghi: che è un qualcosa di assolutamente strategico per tutta la valle». Sul punto, Bevilacqua interviene direttamente: «La gara deve seguire procedure europee di legge le cui compentenze sono in capo al direttore generale Piccoli, persona competente e stimata».