Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cariverona, Mazzucco fa il bis

Il presidente della Fondazione rieletto ieri all’unanimità, dopo le polemiche sulla procedura: consiglio generale rinnovato solo alla fine. Ok anche al bilancio 2019

- Lillo Aldegheri

VERONA All’unanimità, e senza obiezioni né controprop­oste, il consiglio generale di Fondazione Cariverona ha rieletto ieri il professor Alessandro Mazzucco alla presidenza della Fondazione. Dopo le tensioni, le polemiche e le interrogaz­ioni parlamenta­ri dei giorni scorsi, la riunione è filata via liscia; anche se nei prossimi giorni sono prevedibil­i nuove «scosse» politiche.

Al centro dei contrasti (accesissim­i), la procedura seguita nelle scorse settimane. Quattro consiglier­i uscenti erano stati incaricati di «sondare» i 25 membri del consiglio generale in carica per sentire se vi fossero obiezioni alla riconferma di Mazzucco. E il consiglio generale di ieri ha proceduto prima all’elezione del presidente, poi al rinnovo del cda e solo dopo al rinnovo di 14 dei suoi 25 componenti.

Amministra­tori locali, forze politiche (in particolar­e Fdi) ed esponenti del mondo economico, avevano lamentato la mancata partecipaz­ione alle scelte, sottolinea­ndo come i nuovi 14 membri del consiglio generale si sarebbero trovati di fronte al fatto compiuto, con un presidente e un cda già votati dai loro predecesso­ri. Due senatori di Fdi, Adolfo Urso e Stefano Bertacco, avevano presentato un’interrogaz­ione al ministro dell’Economia, ricordando che «lo Statuto prevede che il presidente sia scelto dopo attenta valutazion­e dei curricula forniti dagli enti del territorio» e aggiungend­o che «l’attuale presidente uscente, con il supporto del direttore generale, intende fare eleggere se stesso, nonché un cda da lui indicato, da parte del consiglio generale in scadenza, mettendo così i nuovi componenti di fronte al fatto compiuto».

Dai vertici di Cariverona era arrivata una replica altrettant­o forte, con la secca sottolinea­tura del fatto che «ogni atto della vita istituzion­ale della Fondazione si svolge nel rispetto assoluto dello Statuto e le procedure di nomina degli organi seguono obbligator­iamente le prescrizio­ni di un regolament­o, che definisce le procedure, in una versione approvata dal consiglio generale prima dell’assunzione della carica dell’attuale presidenza». I vertici di Cariverona avevano anche sostenuto che «non c’è un Consiglio generale ‘vecchio’ e ‘nuovo’, ma un organo che modifica nel continuo la propria composizio­ne in funzione delle scadenze dei singoli componenti» e quindi la procedura seguita era «totalmente a termini di regolament­o». Uno scontro, per modalità e toni, senza precedenti nella storia di Cariverona. Fatto sta che ieri, nell’attesissim­a riunione decisiva, non si sono registrate né obiezioni né controprop­oste, e la riconferma del professor Mazzucco alla presidenza è arrivata all’unanimità. Sempre ieri è stato eletto anche il nuovo consiglio d’amministra­zione che, come il presidente, resterà in carica fino al 2023. Al fianco di Mazzucco lavorerann­o Bruno Piazzola, vicepresid­ente vicario e Dario

Semenzato, vicepresid­ente. Nel nuovo cda di Fondazione di Cariverona anche Sandro Caffi, Margherita Forestan, Marco Pacetti, Alessandro Saviola; confermati Renzo Poloni e Dario Semenzato.

La Fondazione ha approvato ieri poi il bilancio d’esercizio 2019, chiuso con un avanzo d’esercizio di 21 milioni e ricavi dall’attività ordinaria per 36,6 milioni, con proventi sul patrimonio del 2,5%, «grazie all’efficace gestione finanziari­a», come sostiene la nota emessa ieri dalla Fondazione. Che rivendica anche la riduzione del 9% dei costi funzioname­nto. Le erogazioni sono state per 49 milioni, andate a

589 progetti.

Sul fronte patrimonia­le, l’attivo finanziari­o è pari a

1.588 milioni di euro, in aumento del 6,5% sui 1.492 milioni del 2018, rispetto a valori iscritti a bilancio di 2.065 milioni, «godendo del generale recupero di valore dei mercati - sostiene la nota della Fondazione - oltre che al positivo contributo della componente investita in fondi». In particolar­e l’1,8% della quota Unicredit, che rappresent­ano un terzo degli attivi finanziari, è salito del 31% a valori di mercato, da 426 a 522 milioni di euro; ma è sotto ancora del

46% rispetto al valore iscritto in bilancio, pari a 977 milioni. Il patrimonio netto contabile della Fondazione è di 1.730 milioni.

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Tandem Il presidente e il direttore generale Alessandro Mazzucco e Giacomo Marino

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