Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Esuberi Safilo, i sindacati definiscono la posizione Oggi a Longarone il tavolo di distretto
VENEZIA (g.f.) È ancora connotata da progressi minimi la vertenza in cui si trovano di fronte Sàfilo, casa dell’occhialeria veneta che il 10 dicembre aveva annunciato una ristrutturazione con 700 esuberi su 2800 dipendenti, e i sindacati. Oggi, nella sede Cgil di Mestre, le delegazioni territoriali di categoria di Cgil, Cisl e Uil si riuniranno per fare il punto e verificare gli spazi di negoziazione in cui indirizzare gli sforzi. Tre giorni fa, a Martignacco, dov’è prevista la chiusura o la vendita dello stabilimento, l’assemblea dei lavoratori aveva approvato un’ipotesi di accordo con incentivi all’esodo, la cassa integrazione straordinaria per i 250 dipendenti dal 1. luglio e l’affidamento ad un consulente della ricerca di ricollocazione e individuazione di potenziali acquirenti dell’impianto. Ieri, a
Longarone, sindacati territoriali e rappresentanti dell’azienda hanno ragionato su soluzioni praticabili per l’efficientamento della fabbrica, il contenimento dei costi e le possibilità di richiamare alcune produzioni dall’estero. Nessuna disponibilità, tuttavia, a ridurre i 400 esuberi sui 950 addetti. In linea teorica il pacchetto potrebbe esser azzerato o molto ridotto con i contratti di solidarietà; ma la soluzione è subordinata all’individuazione di un accordo su tutte le sedi del gruppo. Sempre a Longarone, si riunirà oggi il gruppo di lavoro sul Made in Italy nell’occhialeria promosso dalla Regione. Nell’occasione, secondo quanto annunciato dall’assessore al lavoro, Elena Donazzan, sarà descritta un’azione specifica e immediata per la ricollocazione di lavoratori Sàfilo.