Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Vicenza è sempre nel mio cuore I pareggi? Fisiologico, succede»
L’ex bomber biancorosso Pasquale Luiso: «Mimmo? Raggiungerà l’obiettivo»
Di gol in carriera ne ha fatti un bel po’. Anche a Vicenza, laureandosi capocannoniere in Coppa delle Coppe nel 1998 e conquistando la promozione in A, stagione 1999/2000. Pasquale Luiso, il «Toro di Sora», resta fortemente legato ai colori biancorossi.
Come al tecnico Mimmo Di Carlo, a Vicenza suo compagno di squadra. E ha pochi dubbi sulla squadra, dopo i tre pareggi consecutivi che ne hanno rallentato la marcia.
«Ho un grande amore per quella maglia — dice Luiso — i tre pareggi? È fisiologico, succede. Per la pressione, perché la squadra sa che deve vincere. Ma il Vicenza crea e gioca, è solo un momento. Non bisogna fare drammi. Sono in buone mani. Di Carlo è un allenatore navigato, sa il fatto suo e più di tutti sa cosa significa indossare quella maglia e l’avrà sicuramente trasmesso ai ragazzi. Ha sposato il progetto Vicenza e credo ci soffra anche, perchè vivendo in città è più difficile per lui, ma penso che raggiungerà l’obiettivo che si è prefissato. L’importante è restare calmi e sereni. La squadra è superiore alle altre, bisogna soltanto ritrovare la vittoria».
Da bomber a bomber poi il pensiero va agli attaccanti e in particolare a Marotta, a cui manca il gol da metà dicembre. «Da buon napoletano con un sorriso gli dico di stare sereno e di continuare a lavorare, è un periodo così e sbagliare un rigore capita a tutti
— continua — lui i gol li ha sempre fatti, spesso andando in doppia cifra. Arriveranno di nuovo. È sbagliato continuare a pensarci. Marotta tra l’altro è un giocatore che ci mette l’anima, che lavora per la squadra. Deve essere tranquillo».
Cosa che a Luiso, in mancanza di gol, non sempre riusciva. «Io impazzivo — confessa l’attaccante napoletano — ero ingestibile addirittura se non segnavo in allenamento. A volte mi lasciavano farlo altrimenti il tecnico non poteva fischiare la fine della partitella perché senza gol mai. Marotta è un giocatore che lotta, che dà l’anima. Magari si sbloccherà con una doppietta».
E poi Pasquale Luiso apre il libro dei ricordi: la Coppa delle Coppe 1997/98, la promozione in A. «È nella storia del calcio a Vicenza e sono orgoglioso di averne fatto parte. Sono legato a quella maglia e faccio un tifo sfrenato per il
Vicenza e per Mimmo, perchè se lo merita. E’ un sogno che si è realizzato. Il ricordo più bello? La partita di semifinale col Chelsea in Coppa delle Coppe nel 1998, una giornata fantastica. Ricordo la preparazione, l’arrivo del pullman allo stadio Menti stracolmo. Resta nella mente nostra e della gente. Certo un sogno infranto nella gara di ritorno a Londra, il mio gol del vantaggio, la rete annullata. Ma la partita in casa è qualcosa di straordinario e irripetibile».
A Vicenza Pasquale Luiso vorrebbe tornare. Qui ha allenato la Primavera nel 2016/1027, «ma sono capitato nel momento sbagliato dal punto di vista societario» precisa, e aggiunge: «Vicenza per me rappresenta molto, mi piacerebbe lavorare ancora con i giovani e farlo in biancorosso per me sarebbe davvero il massimo».
E per chiudere un saluto a Di Carlo. «A Mimmo voglio davvero un gran bene e lo ringrazio, perché mi ha aiutato tantissimo quando sono arrivato a Vicenza (estate 1997,
ndr). È stato importante sia sul piano personale che professionale, perché mi ha capito e soprattutto mi ha fatto entrare nella mentalità vicentina. Non posso che tifare per lui e per la squadra».
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Marotta in astinenza da gol? Deve stare tranquillo, Arriveranno di nuovo, li ha sempre fatti