Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bonifica Miteni, «sì» della Provincia
Palazzo Nievo approva, con alcune prescrizioni, il piano. E assicura: «Vigileremo»
VICENZA Valori limite inferiori alle indicazioni del Governo, monitoraggio costante della qualità delle acque e controlli continui su tutte le operazioni. Via libera della Provincia agli interventi per la bonifica dell’area della Miteni di Trissino, ma con precisi paletti. Ieri il settore Ambiente di Palazzo Nievo ha approvato il piano di messa in sicurezza presentato dalla società Ici3, proprietario della Miteni, ponendo alcuni prescrizioni e assicurando: «Vigileremo».
VICENZA Valori limite inferiori alle indicazioni del Governo, monitoraggio costante della qualità delle acque e controlli continui su tutte le operazioni. Via libera della Provincia agli interventi per la bonifica dell’area della Miteni di Trissino, ma con precisi paletti. Ieri gli uffici del settore Ambiente di Palazzo Nievo hanno preso in mano il piano di messa in sicurezza presentato dalla società Ici3, che rappresenta il colosso chimico Icig in Italia e che ha proposto un progetto dettagliato per fermare l’inquinamento da Pfas della zona della Miteni, considerata da Arpav (Agenzia regionale per la protezione ambientale) come la principale responsabile della contaminazione da composti perfluoro-alchimici nella falda tra l’Ovest Vicentino e i territori delle province di Verona e Padova.
Il primo intervento previsto dalla società chimica è la realizzazione di una barriera lunga 600 metri e profonda 15 finalizzata ad impedire il contatto tra le acque contaminate dal sedime del sito e la falda acquifera all’esterno. L’opera prevede un investimento complessivo di 4 milioni di euro, di cui 2,5 milioni per la barriera e 1,5 milioni per la gestione del sito e dei sistemi di depurazione e ieri il progetto ha ottenuto l’ok dalla Provincia, anche se con una serie di punti fissi che puntano a ottenere il rispetto di determinati parametri per poter considerare completate le operazioni di messa in sicurezza. Il punto centrale delle osservazioni di Palazzo Nievo è rappresentato dai valori limite da rispettare negli scarichi delle acque: per i composti Pfoa e Pfos la Provincia ha imposto il vincolo di rimanere al di sotto di 0,09 microgrammi per litro, in accordo cioè con quanto previsto dalla Regione per le acque potabili al di sotto, però, di quanto proposto dall’Istituto superiore di Sanità, che aveva fissato valori limite a quota 0,5 microgrammi per litro. Appena più alti, invece i limiti richiesti per la presenza degli inquinanti GenX e C064 nelle acque, per i quali non esistono parametri limite a livello nazionale o regionale e che dunque la Provincia ha fissato a una quota massima di 0,1 microgrammi per litro. «Questi parametri – spiegano da Palazzo Nievo – hanno un valore provvisorio in attesa che Regione o Ministero competente stabiliscano limiti specifici per le acque reflue, che attualmente non ci sono».
Ma non è tutto. Nel dare l’ok al primo intervento di bonifica la Provincia ha richiesto anche attività di controllo sui lavori che la società si è incaricata di svolgere: «Chiediamo a Ici3 di far eseguire a laboratori specializzati analisi mensili per la maggior parte dei parametri – dichiara il consigliere provinciale delegato all’Ambiente e sindaco di Chiampo, Matteo Macilotti – nonché di presentare un apposito studio per verificare gli effetti dello scarico sulla qualità delle acque nei piezometri e pozzi a valle. È nostra intenzione seguire la bonifica in maniera costante e attenta e vigileremo perché ogni singola prescrizione venga osservata». Insomma, l’occhio vigile dell’ente provinciale sarà una costante per le attività che si svolgeranno alla Miteni, oggi in fallimento. Le prescrizioni della Provincia sono state spedite al Comune di Trissino, che avrà il compito di raccogliere tutti i pareri al fine di formalizzare l’atto finale di approvazione del piano presentato dalla società. Da quel momento, Ici3 avrà 30 giorni di tempo per avviare i lavori di realizzazione della barriera .