Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Non va al lavoro, i coinquilini lo trovano morto in camera
Trauma cranico fatale, la procura dispone l’autopsia
VICENZA Il corpo riverso a terra, vicino al letto, senza più respiro e battito. Così è stato trovato nella sua stanza, ieri mattina, un cittadino ghanese di 52 anni, regolare in Italia, occupato in una azienda della zona. A trovarlo i coinquilini, tutti connazionali che dividevano lo stesso appartamento nel quartiere dei Ferrovieri a Vicenza. Ma si tratterebbe solo di un incidente domestico, di una caduta fatale stando almeno ai primissimi accertamenti della polizia che è intervenuta in casa: agenti della sezione volanti e investigatori della squadra mobile. Sul luogo di quella che finora sembra essere stata solo una maledetta disgrazia anche il pubblico ministero di turno Serena Chimichi. A quanto ipotizzato l’immigrato, di professione operaio, sarebbe caduto una volta alzatosi dal letto, nella sua stanza singola. Forse perchè ha perso l’equilibrio, forse perché vittima di un malore, di un giramento di testa, o ancora forse perché inciampato. Tutte ipotesi al momento, come detto. Sta di fatto che cadendo a terra il 52enne avrebbe sbattuto la testa in modo così violento da provocare un trauma risultato fatale. Ma solo l’autopsia già disposta dalla procura potrà fornire risposte certe in merito alle cause del decesso. Al momento, stando agli elementi acquisiti anche in base ai rilievi della polizia scientifica nell’appartamento trovato in ordine, sembra essere esclusa l’ipotesi di un eventuale coinvolgimento di terze persone nella tragedia.
L’esame autoptico fornirà risposte anche in merito al momento del decesso, per comprendere quando sia avvenuto e quanto tempo dopo l’uomo sia stato rinvenuto cadavere da parte dei connazionali che, disperati, hanno chiamato i soccorsi. Senza che però questi potessero far nulla. Nelle prossime ore il pubblico ministero Chimichi, che aprirà un fascicolo conoscitivo, incaricherà il medico legale di effettuare tutti gli accertamenti sul corpo, per fugare ogni dubbio. A quanto pare l’immigrato era sano e non soffriva di patologie conosciute. Ieri mattina si era svegliato prima di tutti in casa ma non si è presentato al lavoro, non è riuscito ad andare oltre la porta della propria camera da letto, lì dove è stato trovato quando era ormai troppo tardi.