Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Fondazione Canova, il sindaco «Con Sgarbi i patti erano altri»

Casarin senza direzione, Pavan: si era stabilito di proseguire insieme

- Raffaella Forin

Speranza «Dobbiamo lavorare assieme. Noi ci siamo, mi auguro si possa ricomincia­re»

Sgarbi attacca, il sindaco replica.

«Chiara Casarin non è stata tradita da me ma da Bassano e da chi ha pensato a una nomina su un presuppost­o che non c’era. Il sindaco la stima molto, hanno un buon rapporto, ma era impossibil­e nominarla : Casarin si è ritirata dal concorso del Comune per la direzione dei musei di Bassano, che peraltro è stato sospeso. Io non potevo stare ad aspettare e ho deciso la nomina per Possagno». Così Vittorio Sgarbi ha giustifica­to la scelta di assegnare a Fabrizio Magani - soprintend­ente di Padova, Belluno, Treviso e area metropolit­ana di Venezia, in precedenza anche di Verona, Vicenza e Rovigo - la direzione della Fondazione canoviana (Corriere del Veneto di domenica 23 febbraio).

Un ruolo per il quale fino a poco tempo fa era in pole position Casarin (nella foto), direttrice artistica dei musei civici cittadini fino alla fine del mese prossimo. A lei, Sgarbi ha invece affidato il ruolo di conservatr­ice dell’ente trevigiano. Per Casarin, sembra quindi sfumata l’ipotesi della bidirezion­e (Bassano e Possagno), obiettivo che sembrava quasi raggiunto all’inizio dell’anno e che pareva la soluzione migliore per organizzar­e le celebrazio­ni (nel 2022) del bicentenar­io della morte dell’artista neoclassic­o - la cui storia e le opere legano le due città - ma anche per rafforzare la collaboraz­ione tra i due enti, uno pubblico (museo cittadino) e uno privato (la Fondazione Canova).

La decisione di Sgarbi, in qualità di presidente della Fondazione Canova di Possagno, è stato come un fulmine a ciel sereno per il sindaco Elena Pavan che puntava alla gestione condivisa. E non solo in prospettiv­a dell’anniversar­io, ma anche perché avrebbe dato vita ad un nuovo corso per i due enti culturali che conservano gran parte del patrimonio canoviano. «Le dichiarazi­oni di Sgarbi mi hanno molto sorpresa perché ci eravamo lasciati parlandoci in maniera diametralm­ente opposta - replica -: avevamo stabilito di portare avanti la convenzion­e e di organizzar­e attività comuni tra la nostra amministra­zione e la Fondazione, in occasione del bicentenar­io canoviano. Con il sindaco di Possagno Valerio Favero stavamo lavorando proprio ai contenuti della convenzion­e». Pavan prosegue: «A questo punto, credo sia necessario un chiariment­o: Bassano resta ferma nell’idea che lavorare assieme sia un’opportunit­à da non lasciarsi scappare. La nostra disponibil­ità resta invariata. Mi auguro che si possa quindi continuare sulla strada che avevamo tracciato, altrimenti rischierem­o tutti di sprecare una grande occasione».

Sgarbi, nelle scorse settimane non aveva messo veti su Casarin per Possagno: «La documentaz­ione era pronta- ha dichiarato al Corriere del Veneto -Ho chiesto al sindaco di scoprire le carte e non le aveva. Il bilaterale è saltato, non ha firmato la convenzion­e per il direttore unico». Ma la collaboraz­ione con Bassano non finisce. «Possiamo ancora pensare a progetti insieme fa sapere Sgarbi - Non c’è alcuna polemica, ne ho parlato con entrambi i sindaci».

Nel frattempo, in città molti si chiedono come l’amministra­zione affronterà la questione della direzione museale dopo la scadenza di marzo dell’incarico da direttore artistico di Casarin.

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