Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cento tamponi al giorno e aree definite, in ospedale è iniziata la lotta a Covid19

Richiamato dalle ferie il personale di Suem e Malattie infettive

- Andrea Alba

VICENZA Non una tenda ma una struttura in muratura. L’ospedale San Bortolo isola così i casi sospetti del Covid19, il nome scientific­o del corononavi­rus. Con il Suem 118 intasato di chiamate – una media di 600 al giorno sabato e domenica scorsi, ora 400 – e i reparti «chiave» in cui sono state annullate ferie e assenze già programmat­e di medici e infermieri, la macchina dell’Usl 8 è in funzione per far fronte all’emergenza. Da ieri è ripresa l’analisi dei tamponi: circa un centinaio al giorno verranno processati nei laboratori vicentini, per stabilire se il contagio sia presente o meno.

«Alle persone raccomandi­amo di telefonare: al numero verde 800462340, al 118, in reparto. Telefonate prima di venire in ospedale e andate al Pronto Soccorso solo se ve lo dice il personale sanitario». Scandisce bene le parole Mario Rassu, primario di Microbiolo­gia, e come lui le ripetono i direttori Federico Politi (Suem) e Vinicio Manfrin (Malattie Infettive). Il motivo di tante precauzion­i è il timore che l’intera struttura del San Bortolo sia oggetto di un contagio intra mura, con gli stessi medici e infermieri infetti dal virus: ne seguirebbe la chiusura dell’ospedale, con complicazi­oni enormi per l’intera sanità provincial­e.

Il «viaggio» di chi pensa di poter avere contratto il virus, quindi, inizia con una chiamata. Se al telefono viene detto di recarsi all’ospedale, l’itinerario da stamattina proseguirà in specifiche aree di pre-triage istituite fuori dal Pronto Soccorso del San Bortolo - dove è stata realizzata una stanza in muratura, in sostituzio­ne della tenda rossa dei giorni scorsi - e con soluzioni simili negli ospedali di Arzignano, Valdagno e Noventa (dove è ancora presente la tenda). «Il pre-triage non è luogo di stazioname­nto ma un filtro rapido – osserva il direttore sanitario dell’Usl Salvatore Barra – chi non rientra nei criteri epidemiolo­gici sarà fatto entrare immediatam­ente nel Pronto Soccorso tradiziona­le». Chi invece potrebbe aver contratto la malattia verrà inviato alle Malattie Infettive dove al pianterren­o sono state realizzate ulteriori stanze ad hoc per raccoglier­e i tamponi. «Se è necessario il paziente viene ricoverato, fino a che non c’è l’esito sul tampone, altrimenti torna a casa e deve rimanere in isolamento» spiega Manfrin. Il suo reparto ha attualment­e quattro persone in osservazio­ne. Casi comunque non gravi, che si aggiungono ai 15 (tutti risultati negativi) ricoveri temporanei dall’inizio dell’emergenza. I tamponi, raccolti con ogni precauzion­e, vengono mandati al vicino reparto di Microbiolo­gia.

Gli specialist­i guidati da Rassu da ieri hanno ripreso l’analisi diretta, a Vicenza, dei tamponi (ad un certo punto parte del lavoro era stato spostato a Padova). «Ogni campione viene elaborato in una camera a pressione “passiva”, da cui i virus non possono uscire, poi passa all’esame su altri apparecchi che “amplifican­o” il Dna e lo confrontan­o con il virus, per verificarn­e la presenza» spiega il primario.

Da sabato il reparto ha analizzato 250 tamponi: a regime, da oggi, ne analizzerà 100 al giorno. «Vengono raccolti campioni solo nei casi veramente significat­ivi» specifica lo specialist­a. Di «scremare» i casi sospetti da quelli che non lo sono si occupano in primis gli operatori al telefono. «Al 118 abbiamo aggiunto il quarto operatore fisso al centralino, per l’emergenza – osserva Politi – annullate ferie e permessi, il personale sta dando prova di grande dedizione e profession­alità. Raccomandi­amo a chi non ha sintomi di chiamare in orario diurno».

In parallelo, si sono attivati anche i farmacisti di Federfarma. Anzitutto consiglian­do, oltre al gel disinfetta­nte, anche spray disinfetta­nti, parimenti reperibili. E poi «vendendo quantità limitate dei dispositiv­i più richiesti – osserva il presidente Alberto Fontanesi - dietro un cliente apparentem­ente molto preoccupat­o può nasconders­i uno speculator­e».

” Rassu Ai vicentini raccomando di telefonare Non intasate il San Bortolo

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(Foto Parisotto) Microbiolo­gia Si lavora senza sosta nel reparto diretto da Mario Rassu (foto sotto) per esaminare i tamponi
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