Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sua madre è in vacanza prende i gioielli di casa e li vende per tremila euro

- Benedetta Centin

SOSSANO Ha approfitta­to del fatto che la madre non fosse in casa e le ha fatto sparire tutti i suoi gioielli. Per farci i soldi. Ha infatti rivenduto i preziosi ad un comprooro ottenendo tremila euro in contanti. Collane, orecchini, bracciali: ha portato via da casa ogni oggetto in oro che sapeva gli avrebbe fruttato un bel gruzzolett­o. Ed è finito con una denuncia tra capo e collo dopo gli accertamen­ti svolti dai carabinier­i, ai quali si era rivolta appunto sua madre. È un ventenne di Sossano il ladro finito nei guai per il furto aggravato in abitazione avvenuto nei giorni scorsi. Abitazione che è anche la sua. La donna, di origine marocchine, si è resa conto dell’ammanco una volta rientrata dalle vacanze ma ha nutrito dei sospetti fin da subito in quanto non c’erano segni di effrazione in casa: nessun danneggiam­ento per riuscire ad intrufolar­si nelle stanze, nessun cassetto o armadio svuotato e lasciato in disordine. Segno che chi era entrato aveva accesso libero all’abitazione, che quindi poteva essere stato anche il figlio. E questo lo ha appunto detto ai carabinier­i ai quali aveva chiesto aiuto e che hanno svolto una serie di verifiche, compreso nel negozio di comprooro a cui il giovane aveva venduto i preziosi. E di fronte all’evidenza, agli indizi a suo carico, il ventenne non ha potuto negare, anche se non è dato sapere a cosa gli sarebbero serviti i soldi realizzati. Ora rischia il processo per aver derubato la propria madre.

Altro caso quello di Renato Dal Santo, 68enne residente a Caltrano, finito a processo in tribunale a Vicenza con l’accusa di aver fatto sparire, assieme ad un complice, otto anni fa, alcuni orologi, una tanica e delle medaglie sacre da un’abitazione di Caltrano di un pensionato classe 1927. Allora i due ladri avrebbero cercato di sottrarre anche la cassaforte dalla casa, senza però riuscirvi. Il furto risale al 2 febbraio del 2012. E nel frattempo il reato contestato è stato cancellato: è infatti trascorso troppo tempo da allora, per arrivare alla conclusion­e del processo, e il giudice non ha potuto far altro che dichiarare il non doversi procedere nei confronti del 68enne per intervenut­a prescrizio­ne.

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