Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il virus si porta via altre sette vite
Salgono a 21 i decessi in provincia, 594 i contagi. Gli operatori: «Più dispositivi, non vogliamo ammalarci»
VICENZA Altri sette decessi in
24 ore. Il Coronavirus si porta via cinque degenti ricoverati all’ospedale San Bortolo di Vicenza, e due all’ospedale di Bassano. Ieri il conteggio dei malati da Covid-19 deceduti, dall’inizio dell’emergenza, è arrivato a 21. Il numero di persone riconosciute positive tramite i tamponi, in provincia, sale ancora a un ritmo superiore al 10 per cento al giorno: ieri sera ne risultavano
594 (77 in più di venerdì), con
174 ricoverati secondo il conteggio regionale. Ma da ospedali e case di riposo di tutta la provincia si alza il grido di allarme di operatori privi di adeguate protezioni: «Aiutateci, siamo senza mascherine e camici idonei» è l’appello rivolto con dei video-messaggi, tramite il sindacato Cgil.
Venerdì era venuto a mancare l’ex sindaco di Vicenza Marino Quaresimin, ricoverato al San Bortolo. Nella prima parte della giornata di ieri nell’ospedale di Vicenza sono decedute altre tre persone: una 87enne di Arzignano, una
84enne di Altissimo e un uomo di 79 anni di Sovizzo. Altri due pazienti ricoverati sono mancati in serata, portando a dieci il numero complessivo di decessi nella struttura del capoluogo. Nonostante 16 degenti dall’inizio dell’emergenza siano stati dimessi, guariti, per la Usl 8 il «conto» del Covid-19
continua a crescere: ieri sera nell’ospedale di Vicenza c’erano 45 degenti in Malattie Infettive (6 in più del giorno prima) e 20 in Terapia intensiva. Altri 14 pazienti ritenuti meno gravi sono nell’hospice di Noventa.
A breve intanto è attesa la trasformazione di Santorso in ospedale hub per i malati di Coronavirus. La struttura altovicentina manterrà l’area materno-infantile (quindi il punto nascite), con un parziale riposizionamento e la organizzazione di un ingresso con percorso separato. Rimarranno anche psichiatria e dialisi, con percorsi dedicati, mentre il Pronto Soccorso verrà declassato a punto di primo soccorso (senza ricoveri). Per il polo sanitario altovicentino ieri è arrivata dall’azienda Zero regionale parte della nuova strumentazione: caschi per la terapia intensiva, maschere Cpap di ausilio alla respirazione dei malati, oltre ad un carico di mascherine ffp2 ed ffp3 destinate ai sanitari a contatto diretto degli infetti. Argomento più che mai attuale, con sindacati e politica - ieri ha rivolto un appello anche la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini - che chiedono più dispositivi di protezione alle aziende sanitarie. «Noi faremo sempre la nostra parte, ma vogliamo affrontare l’emergenza senza il terrore quotidiano di ammalarci o far ammalare» è l’appello di 5 infermieri e operatori sanitari di ospedali e case di riposo vicentine, veicolato ieri in video dalla Fp Cgil. «Ci vuole più sicurezza - invita la segretaria Giulia Miglioranza -, molti dipendenti sono costretti a usare lo stesso camice e dispositivi per tutta la giornata».
” Daremo sempre il massimo ma dovete tutelare la nostra sicurezza
” Molti addetti sono costretti ad usare tutto il giorno lo stesso camice