Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Inchiesta sul rogo di rifiuti industrial­i

Montebello, sequestrat­o il capannone. Il sindaco: «Lavate bene frutta e verdura»

- Centin

MONTEBELLO VICENTINO (VICENZA) La procura ha sequestrat­o il capannone e aperto un’inchiesta sul rogo scoppiato alla Futura di Montebello. L’azienda, che tratta rifiuti industrial­i, è stata danneggiat­e dalle fiamme, spente solo ieri mattina. Non si escludono, al momento, né il cortocircu­ito né l’autocombus­ione del materiale. L’Arpav, nel frattempo, esclude danno ambientali ma il sindaco raccomanda di lavare bene, per 15 giorni, frutta e verdura dell’orto.

MONTEBELLO VICENTINO Un cortocircu­ito, forse un’autocombus­tione: potrebbero essere queste le cause del maxi incendio che giovedì sera è scoppiato nella parte centrale del capannone, ora sequestrat­o, della ditta di stoccaggio rifiuti «Futura» di via Lungo Chiampo a Montebello Vicentino. Il pubblico ministero di turno Serena Chimichi, che sta attendendo la relazione dei vigili del fuoco e della loro polizia giudiziari­a, ha aperto un’inchiesta per incendio e ha già disposto una perizia tecnica per capire se il rogo possa aver avuto origine da un cortocircu­ito, legato ad un impianto presente.

Al vaglio, al momento, c’è anche la stima dei danni da parte della proprietà, dell’amministra­tore delegato Clemente Meoli e del figlio Matteo, direttore generale. Quello che è certo è che i vigili del fuoco ieri mattina erano ancora al lavoro. Per tutta la sera precedente e la notte i trenta operatori, arrivati anche dal Veronese, con autopompe, autobotti, un carro schiuma e un carro aria, hanno lavorato per spegnere e contenere le fiamme. A bruciare materiale secco in lavorazion­e che la ditta assembla in un prodotto combustibi­le per stufe. Ad intervenir­e anche carabinier­i e polizia locale. Grazie alla tempestivi­tà dei pompieri alle 22 il rogo, visibile da distante per le alte colonne di fumo, è stato posto sotto controllo. Ad evitare che le fiamme si estendesse­ro è stato il fatto che il capannone è suddiviso in compartime­nti.

Ieri per tutta la giornata sono proseguite le operazioni di bonifica: è stato svuotato lo stabile del materiale bruciato grazie alla pala gommata dell’azienda. Necessaria una valutazion­e statica delle strutture e la messa in sicurezza del capannone. Nel frattempo sono arrivati anche i risultati delle analisi effettuate dai tecnici di Arpav, presenti giovedì sera per verificare eventuali inquinamen­ti di rilievo, che non sono stati registrati. I campioname­nti sono stati effettuati in tre punti, aree di ricadute dei fumi, e cioè all’interno dell’impianto, a est, in un gruppo di abitazioni di via Borgo, e a sud, nel punto di passaggio dalla zona industrial­e a quella residenzia­le, in via Vigazzolo. «In tutti e tre i campioni sono state riscontrat­e concentraz­ioni molto basse o non rilevabili di toluene, xilene, stirene - si legge nella nota - nel terzo campione si è rilevata la presenza di benzene con 6.8 microgramm­i per metro cubo, per il benzene il riferiment­o normativo per l’aria in ambiente esterno è di 5 microgramm­i per metro cubo riferito su media annuale». Quanto invece alla «percezione ben rilevabile di odore di fumo» per Arpav «non sono corrispost­e concentraz­ioni apprezzabi­li di inquinanti».

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(foto VV.FF.) Le operazioni Lo spegniment­o delle fiamme nell’azienda

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