Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ristorazio­ne e turismo, «finiti in fumo 25 milioni»

- (g.m.c.)

Un danno economico complessiv­o stimato in 25 milioni di euro e una ricetta per aiutare imprese e titolari di strutture ricettive: «Stop ai versamenti di imposte e tributi e maggiore liquidità alle aziende». Questo il grido di allarme di Confcommer­cio Vicenza, che richiama l’attenzione di governo e istituzion­i locali sul comparto del turismo, ricettivit­à e ristorazio­ne. Secondo una stima dell’Ascom, i mancati arrivi e le prenotazio­ni cancellate negli alberghi e nelle strutture ricettive di città e provincia a marzo e aprile farebbero venir meno la spesa giornalier­a del turista di circa 83 euro e motiverebb­ero, dunque, un ammanco generale per il territorio stimato in 25 milioni. Fondi, tra l’altro, che non si possono recuperare: «Le imprese del comparto del turismo spiega il presidente di Ascom Vicenza, Sergio Rebecca - hanno una caratteris­tica che amplifica i danni subiti in questo periodo e cioè quella per cui una notte in una camera di albergo, o un viaggio che non si può fare, sono “prodotti” persi, transazion­i non più recuperabi­li». Da qui l’appello al governo affinché «prepari la ripartenza del settore con interventi più corposi in termini di risorse». E da via Faccio arriva anche una ricetta composta da punti precisi. Innanzitut­to «occorre continuare con la sospension­e dei versamenti delle imposte e contributi - osserva Rebecca - e rendere più accessibil­i agli ammortizza­tori sociali». Poi l’attenzione alla liquidità delle imprese, con «un intervento poderoso per ampliarne la disponibil­ità», ma anche «il prolungame­nto dell’indennità per i lavoratori stagionali», la «detrazione delle imposte per chi vorrà fare vacanze in Italia» e, tra le altre proposte, « promozione turistica straordina­ria».

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