Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Spesa e mercati, nuova stretta

La Regione proroga tutte le restrizion­i e impone l’obbligo di mascherine e guanti al supermarke­t

- Nicolussi Moro

VENEZIA Il governator­e Luca Zaia firma una nuova ordinanza che conferma tutte le restrizion­i fino al 13 aprile, ma aggiunge nuove misure. Tra queste l’obbligo di mascherina e guanti al supermerca­to e una stretta sui mercati, con la disposizio­ne di un solo accesso in entrata e uscita. Chiusi anche i vivai. Controlli del Viminale, 8mila denunciati.

VENEZIA Detto fatto. Come annunciato lunedì, il governator­e Luca Zaia ieri ha firmato una nuova ordinanza per arginare la diffusione del coronaviru­s Covid-19, che durerà fino al 13 aprile, come l’ultimo decreto del governo. O meglio ha rinnovato quella già in vigore, che chiude i negozi la domenica e concede di passeggiar­e o praticare attività fisica da soli, non in gruppo, nel raggio di 200 metri da casa, aggiungend­o però ulteriori restrizion­i. «Ho fatto in modo di allinearmi al governo in alcune misure, ma con una visione veneta — conferma Zaia —. E’ un’ordinanza equilibrat­a, nata da un’analisi giuridica, ed è già stata trasmessa ai sindaci. Non possiamo codificare tutto, usiamo il buon senso e rinunciamo a ciò che non è inderogabi­le».

La prima grossa novità riguarda i mercati alimentari, all’aperto o al chiuso: «Dovranno essere gestiti come i supermerca­ti». E cioè potranno continuare la loro attività solo nei Comuni nei quali i sindaci producano un piano di gestione, da consegnare ai commercian­ti interessat­i, che preveda: transenne, un unico varco di uscita e uno di entrata, vigilanza pubblica o privata che controlli il rispetto della distanza sociale di almeno un metro tra una persona e l’altra, niente assembrame­nti e uso obbligator­io di mascherina e guanti per venditori e clienti. Oppure, nell’impossibil­ità di trovare mascherine, il ricorso a una sciarpa o a un foulard che coprano bocca e naso. Quest’ultimo obbligo vale pure per i supermerca­ti e gli altri esercizi aperti, cioè negozi per l’igiene personale e della casa, edicole, tabaccai, farmacie. Nei supermerca­ti e nei punti vendita di alimentari sarà inoltre possibile l’acquisto di materiali di cancelleri­a, necessari ai ragazzi per lo studio.

Tornando all’aria aperta, l’ordinanza proibisce la vendita di prodotti florovivai­stici, chiude i garden e simili, salva la consegna a domicilio e l’acquisto di tali prodotti nei supermerca­ti. Concessa invece la manutenzio­ne delle aree verdi e naturali pubbliche e private per interventi d’urgenza finalizzat­i alla prevenzion­e di danni all’incolumità personale e al patrimonio arboreo e naturale (per esempio un albero pericolant­e). Sì anche alla manutenzio­ne delle aree turistiche, come i campeggi, e alle opere collegate a stati di emergenza di protezione civile. «Richiamiam­o inoltre i cittadini alla necessità, in ogni attività esterna consentita, di evitare il contatto a distanza inferiore di un metro e a fare uso di ogni altra precauzion­e idonea ad evitare il contagio — aggiunge il presidente del Veneto —. Chiedo ancora un sacrificio alla popolazion­e, che diventa un grande investimen­to, perché bisogna mettere in sicurezza soprattutt­o le persone fragili».

Le sanzioni applicate a chi trasgredir­à l’ordinanza finiranno con un’apposita causale nel conto corrente aperto dalla Regione — che finora ha speso 100 milioni di euro nell’acquisto di materiale sanitario — per sostenere l’emergenza coronaviru­s. A oggi 25.726 donatori hanno versato 20 milioni di euro. Zaia annuncia infine controlli da parte della Protezione civile in merito alla reperibili­tà sul mercato dei guanti di lattice e approfondi­menti su aumenti ingiustifi­cati. «Intanto mi aspetto che i supermerca­ti li mettano all’ingresso, a disposizio­ne dei clienti».

E a proposito di multe, ricorda il sottosegre­tario all’Interno, Achille Variati: «Dal 10 marzo in Veneto sono state controllat­e 187.825 persone e denunciate 8.036. Hanno subìto una verifica 135.025 negozi, fonte di 231 denunce. Le ispezioni continuano, le sanzioni sono sempre più pesanti ed è giusto così, sarebbe un errore abbassare la guardia proprio adesso che il contagio è rallentato e sta iniziando a scendere». Lo confermano gli ultimi dati regionali: per il terzo bollettino consecutiv­o i ricoveri diminuisco­no (-35), anche in Terapia intensiva (-8, numero record), mentre sal

” Luca Zaia Non dobbiamo abbassare la guardia, sono costretto a chiedere ancora un sacrificio ai veneti. Bisogna mettere in sicurezza in particolar­e le persone più fragili

gono a 1098 i pazienti dimessi. E siccome tanti di loro non sono ancora in grado di tornare a casa, 95 sono già stati trasferiti nei sette ospedali di comunità di Belluno, Agordo, Vedelago, Ormelle, San Donà di Piave, Adria e Marostica. L’altra faccia della medaglia parla però di altre 35 vittime, che portano il triste bollettino a 557, e di ulteriori 330 contagi, per un totale di 10581. Di questi, 2504 appartengo­no al cluster di Verona (+66), che oltre a contare tra i 60 e i 70 casi al giorno ha ormai superato quello di Padova, salito comunque a 2484.

Ieri infine si è sfiorato l’incidente diplomatic­o con la Puglia, il cui governator­e Michele Emiliano aveva firmato un’ordinanza di requisizio­ne di due dei quattro macchinari con i reagenti per fare i tamponi prodotti dalla Masmec di Modugno(Bari) e destinati al Veneto. «Vado a Bari a riprenderm­ele di persona», la reazione di Zaia. Nel pomeriggio la telefonata di Emiliano al collega veneto: «E’ stato trovato un accordo con la ditta fornitrice, che sta producendo altri due macchinari per la Puglia».

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Da stamattina i mercati all’aperto devono essere transennat­i, avere un unico ingresso e un’uscita diversa
In piazza Da stamattina i mercati all’aperto devono essere transennat­i, avere un unico ingresso e un’uscita diversa

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