Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pfas, il Coronavirus blocca la bonifica della Miteni
La proprietà a Regione e Comune: «Impossibile proseguire». L’intervento slitta a fine mese
TRISSINO Stop alla bonifica della Miteni. Sicuramente fino a fine aprile, probabilmente fino a metà maggio: molto dipenderà dall’evolvere dell’emergenza Coronavirus. A comunicare la mancata partenza dei lavori nel sito dell’industria di Trissino, al centro della vicenda della contaminazione da Pfas nella falda vicentina, è stata la stessa società Ici 3 con una lettera alle istituzioni coinvolte. Il piano di messa in sicurezza prevede, da parte di Ici 3, rappresentante in Italia dell’industria lussemburghese Icig che possiede il sito di Trissino, due azioni in particolare: la realizzazione entro fine anno di una barriera idraulica di tipo più avanzato rispetto a quello esistente, oltre ad un muro di palancole profondo 15 metri sul lato del torrente Poscola.
Il cantiere doveva partire il 3 aprile. Ma proprio Ici 3, tre giorni fa, ha scritto una lettera alla Regione, all’Arpav, al Comune di Trissino, alla Provincia e a Viacqua: la lettera inizia elencando i provvedimenti governativi volti a contrastare l’epidemia di Covid-19, provvedimenti «sempre più restrittivi delle libertà di circolazione delle persone e limitativi delle attività produttive non ritenute essenziali». Proprio questo, segnala la società, impedisce una regolare partenza del cantiere. In particolare sono impossibilitati a muoversi i tecnici di una società con sede in Lombardia, incaricata di perforazioni geognostiche.
L’allungamento delle tempistiche per le prime attività in sito «avrà effetto anche su quelle della progettazione». Ici 3 ricorda poi agli enti che gli stessi provvedimenti governativi hanno permesso proroghe dei termini di procedimenti come questo, e per effetto di queste norme «il termine per l’inizio delle attività previste dal progetto di messa in sicurezza operativa viene a scadere il 14 maggio 2020». L’azienda fa comunque presente che farà il possibile per dare inizio alle attività previste relative alla messa in sicurezza delle acque sotterranee entro il 24 aprile, «compatibilmente con le disponibilità manifestate dalle imprese incaricate». Nel frattempo, la società continuerà a mantenere operativi nel sito «i presidi ambientali, le misure di prevenzione, la gestione della barriera idraulica».