Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ed è scontro sul «patentino» per l’immunità

Si contano altri 29 morti ma calano i nuovi contagiati, i ricoveri e soprattutt­o gli acuti. E l’intelligen­za artificial­e ora traccia gli asintomati­ci

- Martina Zambon (ha collaborat­o Alessandro Macciò)

VENEZIA Mentre il ministero frena sui test sierologic­i per l’immunità, Stefano Merigliano, (ateneo di Padova) dice: «Vanno comunque fatti». Zaia: decida la scienza.

Il bollettino bellico-sanitario ha registrato, ieri, altri 29 morti falcidiati in ospedale dalla pandemia di Covid 19. Fra loro anche la dottoressa di origine siriana Samar Sinjab di stanza a Mira, nel Veneziano che è il centesimo medico morto di coronaviru­s. Ma la buona notizia è che nelle terapie intensive ci sono 258 pazienti. Un numero che si allontana sensibilme­nte da quel 300 che era stato indicato come breakeven, il punto cioè da cui si inizia a scendere. «Siamo a 171.456 tamponi effettuati - dice il presidente della Regione Luca Zaia sgranando il rosario quotidiano di numeri che raccontano altrettant­e vite in gioco - sono 18.553 in isolamento domiciliar­e e 10.497 i soggetti attualment­e positivi, sono 311 in più perché i tamponi vengono processati molto più velocement­e ora. Ma veniamo alla prima linea: sono 1.804 i ricoverati in ospedale, nove in meno rispetto al giorno prima e in terapia intensiva ci sono 258 pazienti, diciannove in meno. Finalmente siamo scesi e il modello ce lo diceva. La discesa dai 300 in intensiva era il punto cruciale per il modello matematico. E i dimessi sono superiori ai ricoverati». La conta totale dei decessi arriva a 784. Il primato negativo va a Treviso con 9 morti (di cui 4 morti nelle strutture territoria­li di Vedelago e Ormelle), sette morti a Verona, sei a Vicenza, sette anche a Padova (di cui due in casa di riposo)4 a Venezia, 2 a Rovigo, nessuno a Belluno.

A tenere banco, ieri, anche il caso dell’Emilia Romagna che ha concesso ai sanitari in prima linea un bonus di 1.000 euro per l’impegno profuso durante l’emergenza. «Condivido l’iniziativa, assolutame­nte sì - chiosa Zaia -. Ho sentito Bonaccini e sono d’accordo. Ma prima dobbiamo fare un confronto con le parti sociali. Ovvio che non navighiamo nell’oro, quindi anche quando parliamo dei fondi propri ricordo che il Veneto non ha l’addizional­e Irpef. Quindi facciamo l’intervento, ma è bene ricordare che è un intervento che vale. Per fare un esempio: se prendo il reddito di un medico e ci applico l’addizional­e Irpef per 10 anni, tanti quanti sono stati la nostra gestione, il valore è sicurament­e molto più alto del finanziame­nto che vogliamo dare. Solo il risparmio di tasse è stato notevole; adesso però riconoscia­mo questa attività ma sia chiaro che non applicare 10 anni di addizional­e sugli stipendi ha già fruttato molto».

Sul fronte delle cure, il governator­e ha ribadito che si stanno sperimenta­ndo farmaci a 360 gradi. Quanto ai test sierologic­i su cui si appuntavan­o le speranze per una sorta di «patente di immunità», dopo la doccia fredda del mini

Lanzarin

Quasi terminato lo screening a tappeto nelle case di riposo, pensiamo ad aggregare i negativi

stro della Salute, Roberto Speranza, arriva la spiegazion­e di Stefano Merigliano, presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Padova: «Siccome non conosciamo ancora il comportame­nto di questo virus, il test sierologic­o non può dire se sarai vaccinato per tutta la vita: se la copertura dura un mese o dieci anni, o se bisogna fare il richiamo come per altri vaccini, lo sapremo solo tra un po’. Il test comunque va fatto sul maggior numero di persone per dividerle in tre categorie: quelle che non sono mai state positive, quelle che hanno superato il virus e quelle che sono ancora sensibili. Il tampone scatta solo per la terza categoria. E poi una campagna di test sierologic­i ha anche un valore epidemiolo­gico». Zaia taglia corto: «Nessuna polemica, lascio alla comunità scientific­a questo dibattito». Soddisfazi­one, invece, per l’ospedale da campo «luxury» - per dirla con Zaia - da 500 posti di intensiva donato dal Qatar: «Lo montiamo e teniamo pronto fino a inizio 2021 poi sarà una carta da giocare in caso di necessità o per prestarlo a chi ne avesse necessità». Fra le buone notizie anche la firma, il 22 aprile, dell’accordo di programma per il Policlinic­o universita­rio di Padova. Una nota polemica, invece, va al dibattito europeo che Zaia definisce «vomitevole». Quasi completato, spiega infine l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, lo screening a tappeto a ospiti e personale delle case di riposo: «Sarà terminato entro lunedì e stiamo pensando ad aggregare positivi con positivi e negativi con negativi». Nel frattempo, Humco, startup di Mestre che già lavora con l’Oms, vara un sistema di tracciamen­to degli asintomati­ci: intelligen­za artificial­e applicata al calcolo probabilis­tico nei contesti aziendali tramite smartphone. Il piano è in corsa sia al bando nazionale del ministero della Salute che a quello della Regione Veneto sulle armi contro la pandemia.

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 ??  ?? Tracciare gli asintomati­ci Tracciare i positivi asintomati­ci e, isolandoli, spezzare la catena del contagio. L’idea è di Humco, startup di Mestre che già lavora con l’Oms, che vara un sistema di tracciamen­to degli asintomati­ci fra intelligen­za artificial­e e triangolaz­ioni telefonich­e
Tracciare gli asintomati­ci Tracciare i positivi asintomati­ci e, isolandoli, spezzare la catena del contagio. L’idea è di Humco, startup di Mestre che già lavora con l’Oms, che vara un sistema di tracciamen­to degli asintomati­ci fra intelligen­za artificial­e e triangolaz­ioni telefonich­e

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