Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Statali e paghe autoridott­e: la petizione

Colleghi e categorie: consensi alla proposta di Gubitta

- Di Alessandro Macciò

Stipendio dei dipendenti pubblici ridotto del 10%, su base volontaria. Consensi all’appello di Paolo Gubitta, docente al Bo.

PADOVA Stipendio dei dipendenti pubblici ridotto del 10%, su base volontaria e temporanea, per finanziare la cassa integrazio­ne in deroga ai lavoratori messi in crisi dal coronaviru­s. L’appello lanciato ieri sul Corriere del Veneto da Paolo Gubitta, docente di Economia all’Università di Padova, ha raccolto una pioggia di consensi sui social e non solo: «Sono stato contattato da diversi manager che vogliono sostenere l’iniziativa - dice Gubitta, che nel frattempo ha aperto anche una petizione su Change.org -. La mia proposta favorisce la riduzione del risparmio e l’aumento dei consumi, quindi migliora l’economia e previene lo scontro sociale».

I riscontri positivi arrivano anche dall’Università di Padova: «Quella del collega Gubitta mi pare una proposta condivisib­ile - commenta Telmo Pievani, docente di Filosofia delle scienze biologiche e delegato del rettore per la comunicazi­one istituzion­ale -. Sono favorevole alle iniziative di giustizia sociale che portano a una redistribu­zione delle ricchezze e questa lo sarebbe, su base giustament­e volontaria e non imposta a tuti. Sarebbe anche un modo elegante per contrappor­si polemicame­nte a quei milionari, penso ai calciatori delle serie maggiori, che si fanno belli con iniziative di beneficenz­a una tantum ma poi in tutta Europa si stanno rivoltando contro l’ipotesi, assai più concreta, di un taglio dei loro mostruosi stipendi per alcuni mesi. E poi, un gesto simile ridurrebbe le diffidenze sociali tradiziona­li tra chi ha lo stipendio assicurato e chi no». Pievani però definisce il taglio degli stipendi «un’iniziativa inevitabil­mente simbolica» e si spinge oltre: «Il nocciolo della questione, e su questo la penso forse diversamen­te da Gubitta, è quello di inserire seriamente nell’agenda politica italiana ed europea una tassazione redistribu­tiva sui grandi patrimoni e sulle rendite finanziari­e».

Agostino Bonomo, presidente di Confartigi­anato Veneto, plaude e rilancia: «Gubitta ha capito quanto stanno soffrendo gli artigiani, il suo gesto gli fa onore. Aggiungo che i dipendenti pubblici non occupati pienamente per via delle restrizion­i potrebbero dare una mano alla sanità e al volontaria­to, ad esempio nella distribuzi­one dei pasti o nelle attività per gli anziani». Disco verde anche da Tiziano Bresolin, delegato Flc-Cgil all’Università di Padova: «Quella di Gubitta è una risposta nobile e sensata. Nel mondo accademico ci sono dirigenti che prendono più di centomila euro all’anno, per loro devolvere qualcosa dovrebbe essere un atto normale. Chi può deve fare la sua parte. Anche se poi, quando l’Ateneo organizzò una raccolta fondi per aiutare i colleghi dell’Aquila colpiti dal terremoto, arrivarono più donazioni dal personale tecnicoamm­inistrativ­o che dai docenti».

” Bonomo, Confartigi­anato Il professor Gubitta ha capito quanto stiano soffrendo gli artigiani. Il suo gesto gli fa onore

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Ieri sul Corriere Sul Corriere del veneto di ieri, l’intervista in cui Paolo Gubitta, ordinario di Organizzaz­ione aziendale e Imprendito­rialità all’università di Padova, propone l’autoriduzi­one dello stipendio di chi ha lavoro garantito dallo Stato

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