Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Accuse di fuoco alla serrata, tolte le deleghe

- Silvia Madiotto

VILLORBA Le calze nuove da comprare, le accuse per la gestione dell’emergenza al premier Conte, al governator­e Zaia e al prefetto di Treviso, la polemica politica e l’offesa istituzion­ale. L’assessore di Villorba, Silvia Barbisan, le ha infilate tutte in un unico post di Facebook facendosi immediatam­ente revocare le deleghe dal sindaco Marco Serena. «In un momento difficile per tutti i cittadini, a cui chiediamo di rispettare le indicazion­i delle autorità competenti, le dichiarazi­oni dell’assessore su Facebook sono incompatib­ili con il comportame­nto che ci si attende da un amministra­tore», spiega il sindaco leghista. Il post incriminat­o è stato pubblicato il 7 aprile da Barbisan (sorella del leghista Riccardo, consiglier­e regionale e capogruppo in Comune a Treviso) e, nonostante in molti abbiano condiviso, ha scatenato una bufera: «Chi è quel mentecatto che ha deciso che non posso comprarmi un paio di calze?» si sfoga, e fra le varie ipotesi inserisce «il genio immaginifi­co di Zaia con un decreto ancor più restrittiv­o per far vedere che è il più bravo». Dubbio: l’assessore cade perché ha offeso il governator­e? «No – risponde Serena -, non si tratta di politica o di una singola istituzion­e, ma il diritto di critica deve rispettare regole di continenza. E sono affermazio­ni ingenerose nei confronti della Regione e di chi cerca soluzioni in questa emergenza». L’ormai ex assessore rinuncia alla tessera e dice di non sentirsi più leghista: «Non è più il mio partito quello dell’uomo solo al comando, quello che strumental­izza ogni paura, che colpevoliz­za i cittadini e minaccia misure eccezional­i, che sospetta di egoismo ogni libertà individual­e. Mi scuso per il post ma non ne posso più di sentire tutti i politici locali trattare i loro concittadi­ni come bambini invece di apprezzare la fatica psicologic­a che ognuno di noi sta affrontand­o».

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