Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il sindaco: «Casa di riposo poco trasparente»
Pavan denuncia la mancanza di comunicazione sulla situazione degli anziani. Proteste anche da parte dei parenti
BASSANO Case di riposo del Bassanese osservate speciali. Si avvia verso la conclusione lo screening a tappeto, tra gli ospiti e il personale sottoposti a tampone, per rilevare la presenza di coronavirus all’interno delle strutture per la terza età del territorio. Dai primi test la situazione parrebbe sotto controllo: risulterebbero positivi quasi il 20 per cento degli anziani e il 12 per cento degli operatori.
Intanto il sindaco Elena Pavan torna a scrivere alla direzione de La Madonnina, la residenza cittadina privata. Qual è la situazione sanitaria attuale? Come si sono evoluti i casi di Covid-19 registrati in precedenza? E quanti sono oggi i contagiati? Sono le domande che rimbalzano in città in questi giorni e che Pavan pone al direttore della struttura, Giuseppe Cheso, chiusa dalla metà di marzo dopo un focolaio sviluppatosi all’interno. Nella lettera, inviata per conoscenza anche al commissario straordinario dell’Usl 7, Bortolo Simoni, il primo cittadino chiede un aggiornamento della situazione. Incalzata dai parenti degli ospiti che le hanno espresso preoccupazione e lamentato «scarse informazioni sullo stato di salute dei loro cari», Pavan ribadisce l’assoluta necessità di una «comunicazione diretta, trasparente e tempestiva con l’amministrazione pubblica. Ho il dovere di farmi portavoce delle preoccupazioni manifestatemi da più parti - sottolinea - peraltro evidenziate anche nelle precedenti comunicazioni». Non è infatti la prima volta che il sindaco sollecita i vertici de La Madonnina a fornire un quadro della situazione. Lo scorso 20 marzo il direttore della struttura aveva raccolto l’appello rispondendo pubblicamente. A quella data, 11 ospiti erano positivi al Covid-19 e tre i deceduti; contagiati anche 36 dipendenti più due medici. La direzione aveva assicurato l’adozione di tutte le precauzioni previste: gli anziani positivi erano stati isolati e il personale in quarantena. Chiuso lo stabile alle visite dei parenti, erano stati garantiti i contatti tramite videochiamate.
«I familiari lamentano un aggiornamento generico sulle condizioni dei loro anziani scrive il sindaco - La chiusura, imposta giustamente dalla fase emergenziale, ha accentuato la percezione della distanza tra ospiti della casa di riposo e i loro cari: una condizione che si ripercuote sulla serenità degli stessi. Che mi segnalano anche la difficoltà di un contatto da remoto con i loro congiunti. Pertanto, vorrei capire quali sono gli strumenti che hanno messo in campo per favorire le relazioni personali».