Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
D’Angelo abbandona la Cgil «È troppo poco di sinistra»
Lettera di addio dopo quarant’anni di militanza
VICENZA Cgil troppo poco di sinistra e non sufficientemente conflittuale. È l’opinione di Massimo D’Angelo, storico volto del sindacato «rosso» vicentino, che saluta e se ne va dopo 40 anni di militanza e attività: «Mentre il mondo cambiava, con il lavoro cattivo che schiacciava quello buono, con i padroni che si arricchivano e il precariato che dilagava, la Cgil si è adagiata. Così non va, non è più la mia organizzazione».
D’Angelo si è dimesso dai direttivi regionale e provinciale della Cgil e da tutte le componenti di cui faceva parte. «Lo faccio con dolore ma senza rammarico» scrive nella lettera che ha indirizzato ai vertici. Un testo stringato in cui il 64enne ribadisce all’organizzazione di aver «sbagliato», ma che D’Angelo chiude con il tradizionale commiato che dal Dopoguerra accomuna i sindacalisti italiani, i «fraterni saluti. Li invio a tutti, in questo periodo difficile e drammatico che stiamo vivendo. Dopo decenni è come abbandonare casa e famiglia».
L’ex sindacalista della Cgil racconta di aver preso «la prima tessera nel 1979, quando vinsi il concorso come ferroviere e venni da Agrigento al Veneto.
Nei primi anni ero a Padova, dove divenni delegato. Poi a Vicenza». Per circa vent’anni, dagli anni ‘90, D’Angelo ha guidato la Filt Cgil di Vicenza, «con il riconoscimento dei lavoratori – osserva – raggiungemmo i 1700 iscritti». Rappresentante della corrente di minoranza «Il sindacato è un’altra cosa», qualche tempo fa il sindacalista è andato in pensione (attualmente faceva parte dell’assemblea veneta dello Spi). «La Cgil è diventata troppo poco di sinistra – osserva – per troppo tempo le parole d’ordine sono state “essere moderni e flessibili”. Salvando le aziende a ogni costo. Ho urlato, sbraitato e denunciato in tutti gli organi direttivi che sbagliavate – è il messaggio all’ex organizzazione – bisognava intraprendere la strada del conflitto, spostarsi dai tavoli alle piazze, rendere i lavoratori i veri protagonisti». Chiusa la porta della Cgil, D’Angelo si è spostato su una sigla autonoma. «Usb, sindacato più conflittuale. Li aiuterò, gratuitamente, nel settore della logistica che conosco bene. Li sento più vicini a me» conclude l’ex ferroviere.