Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Decuplicati i fidi bancari da 25mila euro
Oltre 5.600 pratiche. Ma la partita più importante è sugli affidamenti maggiori
VENEZIA Decreto liquidità, in 15 giorni i prestiti fino a 25 mila euro moltiplicati per dieci. Ma la partita è in realtà più interessante per le aziende con i prestiti di taglia maggiore.
VENEZIA Decreto liquidità, in due settimane i prestiti fino a
25 mila euro si moltiplicano per dieci. Erano 592, il 24 aprile, le richieste di garanzia al
100% rivolte dalle banche al Mediocredito centrale, su prestiti fino a 25 mila euro accolti in Veneto, per 13,6 milioni di euro di finanziamenti. Il 6 maggio, due settimane dopo, le pratiche in dirittura d’arrivo sono salite a 5.603, per 125 milioni di euro, dopo esser salite a 1.994, per 45 milioni, il 29 aprile. A un mese dall’approvazione del decreto Liquidità, l’accelerazione è finalmente netta, nonostante gli ostacoli dei documenti e delle regole bancarie, e qualche manovra opportunistica degli istituti, per le formule dei prestiti garantiti. Pur se i numeri, che vanno rapidamente verso il picco, fanno intravedere come la partita degli aiuti alle imprese nella crisi da Covid-19 passati per il canale bancario, rivelatasi utile, resterà lontana dai numeri fatti balenare un mese fa, quando era stata presentata come una partita facile di prestiti per centinaia di miliardi, garantiti e quasi automatici sulle piccole cifre. Mentre quanto messo in campo risulta più utile sui prestiti maggiori.
Situazione ben visibile dai dati su scala regionale, al 6 maggio, di Mediocredito e ministero dello Sviluppo economico. In totale, le richieste di finanziamento fino a 5 milioni di euro coperti da garanzie di fatto accolte dal Veneto sono
9.124, il 9% del totale nazionale, con fidi per 763 milioni di euro, il 12% dei 6 miliardi totali; il 24 aprile, prima rilevazione di una partita diventata operativa in banca quattro giorni prima, si era partiti da 3.348 finanziamenti per 141 milioni. Appianati dubbi interpretativi, lo scatto c’è; forse non nelle misure attese. E probabilmente, dai dati, la via pare più interessante oltre la soglia dei 25 mila euro, del finanziamento immediato per professionisti e microimprese. Per le aziende più strutturate e abituate a dialogare in via continua con le banche, e quindi a far i conti con le richieste di dati.
Così se già all’inizio le 2.756 pratiche sopra i 25 mila euro coprivano 461 milioni, ora le 3.521 del 6 maggio, il 40% del totale, valgono 639 milioni di affidamenti, l’83% del totale. Le province più attive sono Vicenza, con 178 milioni di affidamenti su 955 domande, Padova, 127 su 584, Treviso, 598 su 120, e Verona, 106 milioni con 602 domande. «Per ora le richieste da 25 mila euro sono state piuttosto basse - dice da Confindustria Vicenza il deleno gato credito, Mirko Bragagnolo -. Più interessante la partita dei prestiti di taglio maggiore e garanzia al 90% o con Sace: possono rivelarsi occasioni interessanti per le aziende di programmare la finanza per uscire dalla crisi. Abbiamo avuto situazioni difficili, tra richieste di documenti e dati, risolte con il nostro intervento. Ora si tratta di far presto: non ci sono più alibi».
Le richieste di chiarimento e consulenza, gestita dall’Area finanza, dicono in Assindustria Venetocentro, sono ancora centinaia, pur se le difficoltà e le incertezze operative si vanno risolvendo. Oltre alle banche che intanto hanno sciolto la partita moratoria mutui. Ma resta che probabilmente gli ostacoli operativi sono più alti per i più piccoli. Non a caso, ieri, il segretario della Fabi, il sindacato autonomo dei bancari, Nando Sileoni, ha chiesto al governo di sospendere le norme bancarie sull’erogazione del credito, per velocizzare i prestiti garantiti: «La sovrapposizione di norme ha generato caos e burocrazia: l’eccesso di scartoffie si riscontra in alcuni gruppi bancari, che la stanno facendo franca; ma altrettanti istituti stanno fornendo denaro in tempi rapidi».
«Le domande fino a 25 mila euro sembrano poche, pur se è presto per un giudizio conclusivo - sostiene il presidente regionale di Confartigianato, Agostino Bonomo -. Il dato di fatto è che gli artigiani ci dicoancora di difficoltà nella richiesta di documenti, come per l’ormai famoso allegato 4, che andrebbe tolto, a voler esser snelli. E poi i più piccoli attendono di vedere se con il nuovo decreto si profilano interventi a fondo perduto».
E comunque la partita delle richieste di fido fino a 25 mila euro pare destinata ad esaurirsi nel giro di un paio di settimane. Lo fa capire in concreto l’andamento dei dati operativi di Banco Bpm, presentato l’altra sera dall’Ad Giuseppe Castagna. Dopo aver «digerito» 70 mila richieste di moratoria (oltre 11 mila in Veneto) per 1,8 miliardi e 4mila richieste sui propri plafond liquidità, la banca ha affrontato 35 mila richieste solo di prestiti fino a 25 mila euro (di queste cinquemila in Veneto). E una volta messa in moto la macchina, quattromila sono già istruite, 2.500 deliberate e mille erogate. E il numero aumenta a un ritmo sostenuto di 250-300 al giorno.