Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Rosso in Amarone Masi
Operazione vicina ai 4 milioni: mister Diesel acquista il 5% ceduto da Alcedo
Mister Diesel, Renzo Rosso, investe nell’Amarone Masi: ha acquisito, per una cifra vicina ai 4 milioni di euro, la quota del 5% ceduta da Alcedo.
VERONA (f.n.) Renzo Rosso investe nell’Amarone Masi. L’incrocio tra il vulcanico imprenditore della moda e i vini di pregio della famiglia Boscaini sembra destinato, già a partire dal nome, a produrre risultati. In ballo c’è la mossa comunicata ieri dalla casa vinicola scaligera quotata, 65 milioni di ricavi nel 2019 e margine operativo lordo al 17%, con cui proprio Rosso, con la holding Red Circle, che raggruppa le partecipazioni esterne alla moda, ha acquisito il 5% di Masi Agricola venduto nei giorni scorsi dal veicolo Bacco spa della Sgr trevigiana Alcedo. Era l’ultimo spezzone dell’investimento con cui la società guidata da Gianni Gajo era entrata nel 2006 in Masi, preparando la società allo sbarco in Borsa avvenuto nel 2015. L’operazione, che agli attuali valori di mercato dovrebbe valere intorno ai 4 milioni, proietta Rosso come socio rilevante, l’unico sopra il 5% insieme ai tre fratelli Sandro, Bruno e Mario Boscaini, ciascuno con il 24,5%. La mossa ha attirato l’attenzione del mercato, visti i nomi che s’incrociano. E gli analisti di Equita hanno ipotizzato ieri che l’investimento di Rosso sia «di lungo periodo, con una sensibilità per le caratteristiche peculiari del business vinicolo, piuttosto che con logiche di breve periodo».
«So che Rosso è innamorato del nostro vino. Abbiamo appreso la notizia dell’investimento come un segnale di fiducia su fatto che brand forti e aziende blasonate sapranno superare questa fase - commenta il presidente di Masi, Sandro Boscaini -. E poi c’e la sensibilità di Alcedo, al termine di un lavoro per noi fondamentale, che ha consegnato la quota nelle mani di un imprenditore veneto, con tempi di investimento compatibili con il nostro mondo».
«L’apertura del capitale e l’approdo in Borsa di Masi è stato, in un settore conservativo come il vino, un caso di scuola di crescita sostenuta nel modo giusto dalla finanza - dice per parte sua Gianni Gajo, presidente onorario di Alcedo -. E oggi sono ancora più convinto che la crescita, anche di dimensione con le aggregazioni, diventi ancor più decisiva. E nel settore del vino ci sarebbe tanto da fare».
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Gajo Crescita di successo da replicare: nel vino c’è da fare