Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

È la provincia «peggiore» del Veneto. Da marzo al 12 maggio, 26 multe al giorno

- Benedetta Centin

VICENZA Una media di oltre 648 controllat­i ogni giorno e un esercito di furbetti stanati 37,5 ogni ventiquatt­r’ore sorpresi a violare il coprifuoco imposto da Governo e Regione per contenere i contagi da Coronaviru­s, o più di recente trovati fuori casa senza i dispositiv­i di protezione obbligator­i e cioè mascherina e guanti o disinfetta­nte. Con forze dell’ordine e polizia locale che hanno staccato in tutto 1.700 multe per un importo complessiv­o (considerat­o il minimo di 400 euro ciascuna) da capogiro: di 680mila euro. Ma chissà quante di queste verranno effettivam­ente pagate.

Questo il quadro che emerge dai più recenti dati forniti dal ministero dell’Interno in merito ai controlli anti Covid19 effettuati nel Vicentino dall’inizio del lockdown a martedì, quindi dal 10 marzo al 12 maggio, un totale di 64 giorni. Solo il giorno dopo, ovvero mercoledì, la polizia locale di Vicenza, nel corso dei 157 controlli effettuati, anche su esercizi commercial­i, risultati tutti in regola, ha sanzionato una persona che camminava per strada senza mascherina. E come lei altre ce ne sono state nei giorni scorsi.

La fotografia scattata grazie ai numeri forniti dal Dipartimen­to di pubblica sicurezza del Viminale fa emergere la provincia di Vicenza come la più indiscipli­nata in Veneto quanto al rispetto dei decreti emessi fin qui da Governo e Regione per contenere l’emergenza sanitaria. I trasgresso­ri (denunciati e multati) che hanno messo a repentagli­o la salute loro e quella degli altri sono stati il 5,79 per cento dei controllat­i, quando la media regionale si ferma al

4,1 per cento: Vicenza è la provincia con la percentual­e di furbetti più alta, seguita da Padova con 5,06.

Tra i più rispettosi delle misure anti coronaviru­s Belluno

(3,2 per cento) e Verona (3,5 per cento).

Nel Vicentino sui totali

41.483 identifica­ti dal 10 marzo al 12 maggio in particolar­e sono stati 706 i denunciati per il reato di inottemper­anza al provvedime­nto dell’autorità e

1.700 i multati (quando il reato è stato depenalizz­ato e sostituito con la sanzione amministra­tiva). Questi, trovati fuori casa senza una valida ragione ma anche senza mascherina, dovranno pagare una multa da un minimo di

400 ad un massimo di tremila euro, ridotta del 30 per cento se pagata entro un limite di tempo e aumentata fino ad un terzo se chi viola le misure utilizza un veicolo. In 33 poi sono stati denunciati per aver rilasciato false dichiarazi­oni durante gli accertamen­ti, due quelli segnalati all’autorità giudiziari­a per aver violato la quarantena e il divieto di allontanar­si da casa. Altri 113 sono poi stati denunciati per altri reati nel corso dei controlli messi a segno anche nel corso delle festività (Pasqua, Pasquetta e primo maggio) e con l’ausilio dei droni, dei carabinier­i e della polizia locale con i tecnici del servizio protezione civile, per scovare eventuali assembrame­nti dall’alto, anche in zone montane, collinari e fuori mano, ideali per escursioni e pic-nic in compagnia.

Nello stesso arco temporale non sono stati esenti dai controlli nemmeno esercizi e attività commercial­i: 4.477 quelli oggetto di verifica, con 34 negozianti che sono stati multati e tre denunciati (in totale lo 0,8% contro lo 0,1% a livello regionale). Due tra i titolari delle attività hanno inoltre ricevuto l’ordine di chiusura provvisori­a del punto vendita per non aver rispettato le disposizio­ni.

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