Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il rilancio del re delle giostre «Così cambiamo i luna park»

Zamperla, Unicredit e Cdp mettono sul tavolo 12 milioni per gli investimen­ti

- Gianni Favero

ALTAVILLA (VICENZA) «Più che a vendere giostre, in questo momento siamo impegnati al massimo per fornire ai nostri clienti i kit che consentano loro di utilizzare le nostre attrazioni, garantendo la sicurezza dei frequentat­ori dei loro parchi». A parlarne è Alberto Zamperla, presidente di una delle principali aziende produttric­i di impianti per parchi di divertimen­to, a seguito della firma di un contratto di finanziame­nto per 12 milioni di euro in 7 anni con Cassa Depositi e Prestiti e Unicredit. Si tratta di un’operazione finalizzat­a a sostenere un fitto programma di investimen­ti da qui al 2022, predispost­o prima dell’inizio della pandemia da Coronaviru­s e che ora dovrà in parte essere ritarato su iniziative indirizzat­e a riadattare una serie di impostazio­ni, in modo tale da consentire l’accesso ai parchi divertimen­to senza rischi di contagio.

In particolar­e, gran parte degli sforzi riguardano il recentissi­mo «Luna Farm», parco inaugurato il 7 dicembre scorso all’interno di «Fico», a Bologna, in cui sono montate 15 attrazioni su una superficie di 6.500 metri quadrati, con l’impiego di 70 addetti. Fermato a metà febbraio per l’epidemia, probabilme­nte riaprirà a metà giugno ma con vari accorgimen­ti operativi, rispetto ai quali sono in corso confronti con le autorità del capoluogo emiliano. «In primo luogo – spiega Zamperla – dovremo eliminare la cassa e le relative file e rendere possibile l’acquisto dei biglietti esclusivam­ente online. In questo modo la visita sarà programmat­a con una sequenza precisa di orari per ogni singola attrazione, senza creare assembrame­nti». Sottinteso l’obbligo di mascherina e quello di sanificare le mani, grazie a distributo­ri di gel, all’ingresso e all’uscita di ogni giostra. E vale anche sulle giostre la regola fissata per i mezzi pubblici, ossia il diradament­o dei posti disponibil­i. «Qualora non fosse possibile – aggiunge ancora il presidente – fra i sedili saranno piazzati divisori in plexiglass fatti apposta per ciascuna attrazione».

Da qui lo sforzo di Zamperla per dotare di accorgimen­ti simili anche i clienti sparsi nel mondo, a seconda degli impianti acquistati. Uno studio avanzato sarà svolto nel parco di Coney Island (New York), che verrà dotato all’ingresso di un tunnel, percorrend­o il quale i visitatori avranno i vestiti sterilizza­ti da radiazioni ultraviole­tte. «Ma sarà una passeggiat­a divertente – prosegue Zamperla – perché pensiamo a intratteni­menti con la realtà virtuale. Perciò nulla di opprimente o di fastidioso, anche se nel compiere il tragitto chiunque sarà sottoposto al rilevament­o della temperatur­a corporea e inquadrato da telecamere in grado di segnalare le persone che non indossino la mascherina sul volto».

Ci sono poi sviluppi interessan­ti per i clienti. Grazie a tecnologie che fanno leva sulla realtà aumentata, l’azienda che abbia ordinato e ricevuto una nuova giostra sarà in grado di montarla, collaudarl­a ed eventualme­nte ripararla senza rendere necessari viaggi di tecnici specializz­ati dalla casa madre di Altavilla Vicentina.

Oggi il Gruppo Zamperla, fondato nel 1966, opera attraverso quattro stabilimen­ti produttivi in Italia e all’estero, in cui lavorano 450 dipendenti, e ha chiuso l’esercizio 2019 con ricavi per oltre 100 milioni. Le esportazio­ni, che generano quasi la totalità del fatturato, sono rivolte essenzialm­ente ai mercati americano e asiatico.

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Il luna park realizzato dalla vicentina
Zamperla a
Coney Island, nella metropoli newyorkese
Oltre oceano Il luna park realizzato dalla vicentina Zamperla a Coney Island, nella metropoli newyorkese

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