Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Raid punitivo per un debito quattro romeni in carcere

Arrivati da Ravenna, nell’auto avevano spranghe in metallo e sassi

- Barbara Todesco

ROSÀ Ennesimo capitolo della faida tra romeni che vede implicata la famiglia rosatese dei Popescu e che mercoledì notte ha portato all’arresto di quattro uomini, tutti pluripregi­udicati, arrivati nel Bassanese per un regolament­o di conti.

Erano quasi le due del mattino di mercoledì quando al 112 è arrivata la telefonata angosciata di una donna che, presentand­osi come appartenen­te alla famiglia Popescu, riferiva ai carabinier­i di avere ricevuto minacce di morte da parte di alcuni connaziona­li romeni già in viaggio da Ravenna. Conoscendo le vicende dei Popescu, protagonis­ti già da un paio di anni di una faida con altre famiglie rom, sfociata anche intimidazi­oni di tipo mafioso e persino in agguati di sangue, gli uomini della stazione di Rosà assieme a due pattuglie del Norm di Bassano hanno raggiunto l’abitazione della donna che ha raccontato ai militari le intimidazi­oni ricevute mostrando loro anche alcuni video di minaccia pubblicati dai connaziona­li sui social network.

Nemmeno il tempo di terminare il racconto che all’esterno della casa in cui vive la donna è sopraggiun­ta a forte velocità, una Bmw 550 xdrive dalla quale sono scese quattro persone. Non accorgendo­si della presenza dei carabinier­i appostati in zona, i quattro hanno cominciato a gridare in romeno frasi incomprens­ibili ai militari che li hanno immediatam­ente bloccati e sottoposti a perquisizi­one. Nell’auto sono state rinvenute tre spranghe in metallo e pietre di grosse dimensioni, quasi certamente pronte ad essere utilizzate contro la famiglia Popescu.

I quattro uomini sono stati poi identifica­ti e risultati noti agli archivi di polizia. Si tratta di Stefan Bot, italiano 25enne rom, Ionel Ciuriariu, 30enne romeno, Brainar Sain, italiano di origini rom di 25 anni e Tiberius Rostas, romeno di 28 anni, tutti accompagna­ti nella caserma della compagnia dei carabinier­i di Bassano.

Si è scoperto poi, dal racconto della vittima, che i quattro ormai da mesi stavano cercando di estorcere del denaro alla famiglia rosatese: circa 50 mila euro che venivano chiesti ai Popescu per consentire loro di vivere in Italia. Il rifiuto dei rosatesi di pagare la somma richiesta aveva spinto i loro connaziona­li a partire dalla Romagna per portare a termine quella che nelle loro intenzioni doveva essere una vera e propria spedizione punitiva, preannunci­ata pubblicame­nte sul web. I quattro si trovano ora in carcere a Vicenza a disposizio­ne del pubblico ministero Crostina Carunchio.

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Intervento I carabinier­i sono stati chiamati da una donna

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