Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pala di Sant’Anna, anche il Pd si appella al governo «Deve tornare a Bassano»
BASSANO Dopo la raccolta firme allegata alla lettera indirizzata al ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini, promossa dall’ex assessore alla Cultura Giovanni Cunico, anche il Pd coinvolge l’esponente del Governo nella vicenda della «Pala di Sant’Anna» contesa da Bassano e Venezia. La segreteria provinciale Dem guidata da Chiara Luisetto ha chiesto a Franceschini di intervenire sulla questione «con la speranza che il capolavoro giovanile di Jacopo Da Ponte torni in città». L’opera è stata custodita nel museo bassanese per 64 anni, esposta nella sala dapontiana, su concessione delle Gallerie dell’Accademia che ne hanno la proprietà. Nei mesi scorsi, la Pala è tornata nel capoluogo lagunare, lasciando l’amaro in bocca ai cittadini e al mondo culturale locale. Una partenza a sorpresa che ha scatenato vivaci reazioni. «Se non sarà possibile riaverla, almeno che venga concessa per alcuni periodi - sottolinea Luisetto che è in contatto con il ministero - Si rischia, un pezzettino alla volta, di svilire il patrimonio culturale di Bassano, e di conseguenza del territorio».
Nel frattempo, prosegue la raccolta firme da inviare all’onorevole Franceschini. Avviata sulla piattaforma online da Cunico, consigliere di Italia Viva, a ieri contava oltre 130 adesioni, fra esponenti del mondo artistico e culturale, ex direttori del museo (Mario Guderzo, Giuliana Ericani), appassionati d’arte, associazioni e cittadini. «Le firme saranno allegate alla lettera in cui chiediamo al ministro di attivarsi per valutare l’effettiva opportunità del ritiro del deposito della Pala di Sant’Anna e di considerarne il ritorno nella pinacoteca del museo cittadino - spiega Cunico - Invieremo tutto entro una decina di giorni, non appena saranno pronti i contributi scientifici di approfondimento che abbiamo richiesti agli esperti d’arte». C’è anche grande attesa per l’incontro annunciato dal sindaco Elena Pavan con il direttore delle Gallerie dell’Accademia, Giulio Manieri Elia. Verterà sulle nuove opere che l’istituto veneziano potrebbe periodicamente prestare, sempre in comodato, al museo civico, a compensazione della «perdita».