Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Movida, tornano gli angeli antiCorona­virus

- G.M.C.

VICENZA Un altro weekend all’insegna di volontari e di personale medico tra i giovani che affollano i locali e le piazze del centro storico. In riferiment­o alla movida, Vicenza mantiene la linea che ha contraddis­tinto i controlli di una settimana fa.

Nel primo weekend della fase due dell’emergenza sanitaria da Coronaviru­s, con la riapertura di bar e ristoranti del centro storico (anche) al popolo dell’aperitivo, Comune e prefettura hanno deciso per una linea «morbida» sui controlli: vigili e forze dell’ordine ai lati delle piazze e invece gli «angeli anti-Covid», cioè volontari di Croce rossa e personale dell’Usl 8 Berica a girare tra gli avventori con il compito di «sensibiliz­zare» sui rischi legati ad una nuova diffusione del virus. Da stasera si replica: «L’esito dei controlli e la situazione registrata una settimana fa è stata positiva e sotto controllo – fanno sapere dalla prefettura – quindi ripeteremo lo schema messo a punto in quell’occasione».

Lo scorso fine settimana una decina di volontari di Croce Rossa italiana è stata impegnata nelle piazze del centro – in particolar­e in piazza delle Erbe e in zona San Lorenzo – per informare i giovani: «Clienti e titolari dei locali sono stati collaborat­ivi – aveva dichiarato il presidente della sezione vicentina di Croce Rossa, Pier Andrea Turchetti – e in qualche caso abbiamo fornito anche delle mascherine a chi le aveva troppo deteriorat­e».

L’attività dei volontari è stata affiancata anche dall’ordinanza del sindaco Francesco Rucco, che ha vietato il consumo di alcolici al di fuori dei plateatici dei bar.

Ma la situazione pare essere stata sotto controllo e lo dimostrano anche i dati di forze dell’ordine e polizia locale, che non hanno staccato alcuna sanzione alle persone presenti nelle piazze per la movida. Questo è stato un aspetto cruciale nella scelta della prefettura di voler mantenere lo stesso schema, nel quale non rientra il coinvolgim­ento dei militari dell’esercito, per i quali invece ha optato la città di Verona.

«Credo che non ce ne sia bisogno – dichiara Rucco – e questo grazie anche al corretto comportame­nto dei vicentini».

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