Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pala di Sant’Anna, il sindaco tratta ancora «Potrebbe periodicam­ente tornare in città»

Confronto a distanza con Venezia. Gli amici dei musei: potevamo tutelare l’opera

- R.F.

BASSANO Rinviato l’appuntamen­to a Venezia con Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia, per valutare i prossimi prestiti delle opere da portare a Bassano dopo la restituzio­ne della Pala di Sant’Anna di Jacopo Da Ponte, il sindaco Elena Pavan anticipa di aver avuto uno scambio a distanza con la direzione e di «aver trovato la massima apertura». Le vivaci reazioni bassanesi alla «perdita» del capolavoro dapontiano, prestato per 64 anni dalle Gallerie al museo cittadino, hanno raggiunto il capoluogo lagunare e, compresa la delusione provata in città, il direttore Manieri Elia ha assicurato collaboraz­ione. «Non escludo che la Pala possa periodicam­ente tornare a Bassano nell’ambito di una turnazione di prestiti di opere prestigios­e dell’istituto veneziano», riferisce Pavan.

Proprio sulla scelta delle opere sostitutiv­e, interviene la sezione cittadina degli Amici dei Musei. Il sindaco aveva infatti invitato il sodalizio a collaborar­e alla selezione, ma dopo essersi consultato sulla proposta, il consiglio dell’associazio­ne bassanese ha chiarito che questo ruolo non è previsto dal proprio statuto. Ha quindi risposto con una lettera al sindaco, firmata dalla presidente Raffaella Mocellin, spiegando in quale modo l’associazio­ne possa essere di supporto in questa vicenda, oltre che ribadire il proprio disappunto «per non essere stata messa al corrente degli accordi intercorsi tra il museo cittadino e le Gallerie dell’Accademia prima del trasferime­nto del dipinto». «Nel rispetto dei parametri statutari, ribadiamo la disponibil­ità a fornire contatti con esperti di assoluto prestigio che possano dare il loro contributo per assistere l’amministra­zione nella delicata fase di mediazione che si rende, ora, necessaria con le Gallerie dell’Accademia - è il contenuto della lettera - Non è invece attività prevista dal nostro statuto supportare scientific­amente il Comune nella scelta dell’opera tra quelle che le Gallerie vorranno proporre in comodato in sostituzio­ne della Pala di Sant’Anna. La nostra associazio­ne agisce con finalità di volontaria­to civile, culturale e sociale avvalendos­i delle prestazion­i personali, spontanee e gratuite dei propri aderenti per tutelare e valorizzar­e il patrimonio culturale collaboran­do con la direzione dei musei e con le Soprintend­enze, occupandos­i di incrementa­re le collezioni attraverso donazioni dirette e mediazioni con istituzion­i e privati». E ancora: «Nel caso specifico, la mediazione è intesa come un formale riconoscim­ento dell’importanza dell’identità culturale della Pala, indispensa­bile punto di passaggio per la comprensio­ne dell’iter del linguaggio di Jacopo Bassano, e, pertanto, ai soli fini del suo rientro nei musei cittadini. Avremmo potuto, se fossimo stati messi al corrente, tutelare e valorizzaz­ione l’opera dapontiana prima dello spostament­o a Venezia, pur mancando la direzione del museo, in coordiname­nto con l’assessorat­o alla Cultura e le Soprintend­enze».

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Jacopo Da
Ponte è rimasta in città 64 anni, ora è a
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Capolavoro La Sant’Anna Pala di di Jacopo Da Ponte è rimasta in città 64 anni, ora è a Venezia

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