Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La Lega insiste: Vicenza in B Otero: «Torno e festeggiam­o»

Il direttivo formalizza la nuova proposta alla Figc. Tifoso doc dall’Uruguay

- Luisa Nicoli

Le capolista Monza, Vicenza e Reggina, promosse in B, le ultime in classifica retrocesse e poi la disputa di playoff, con partecipaz­ione volontaria, e di playout. Con ripresa delle gare ipotizzata all’ultima settimana di giugno, il 21 o il 27 giugno.

È la proposta che il direttivo di Lega Pro ha definito nella seduta di ieri, che dovrà comunque essere ratificata dal Consiglio federale della prossima settimana. E a fare il tifo perché per il Lane arrivi la serie B c’è «l’avion, l’avioncito» Marcelo Otero, attaccante di Montevideo, in maglia biancoross­a dal 1995 al 1999.

Oggi in Uruguay ha completato gli studi per il diploma di direttore generale e a dicembre, spiega, sarà pronto un centro di allenament­o che sta realizzand­o con il fratello.

«È da tre anni che non vengo a Vicenza - dice - ma l’anno prossimo tornerò. E intanto auguro alla squadra di salire in serie B. Vicenza rappresent­a tutto per me, è stata la città in cui sono stato meglio. Gente straordina­ria». Nell’album biancoross­o di Otero ci sono tanti ricordi: «Prima di tutto il gol contro il Padova nel 1995. Bellissimo e importante. Ero arrivato da poco in Italia. Così abbiamo fatto capire alla gente chi ero e che c’eravamo anche noi». E poi alla prima giornata stagione 1996/1997: vittoria 4-2 a Firenze con 4 gol di Otero. «Loro avevano appena vinto la Supercoppa. C’erano Oliveira, Batistuta. Noi ci eravamo preparati benissimo in settimana anche se sapevamo sarebbe stata difficile. Ma abbiamo fatto una gara bellissima. Me la ricordano sempre tutti. A Firenze c’erano migliaia di tifosi del Vicenza. Andavo a salutarli dopo i gol. Perché per i tifosi è un sacrificio seguire la squadra fuori casa e meritano che i giocatori vadano di fronte a loro a esultare e festeggiar­e». Con Di Carlo, tecnico del Vicenza, ha condiviso quegli anni sul campo. «Lo conosco bene, è della scuola Guidolin. E sta facendo un ottimo lavoro. Anche la società, che è importante. Gli auguro di tornare in A. Un po’ come è successo a noi. Potrebbe

accadere di nuovo. E poi conosco Paolo Bedin, il direttore generale. E’ bravo. Spero che possano dare ancora tante soddisfazi­oni alla città». E su Di Carlo c’è anche qualche ricordo del passato: «Da giocatore, in ritiro. Aveva qualche anno più di noi e correva come un matto, si metteva davanti a tirare il gruppo. E noi qualche volta lo tiravamo indietro. Con lui e gli altri ci sentiamo sempre. Abbiamo la chat della Coppa Italia».

Un solo rammarico: non aver disputato la finale di Coppa Italia al Menti, a causa di un infortunio nella gara d’andata a Napoli: «Mi è dispiaciut­o tantissimo. Ma quello era un gruppo eccezional­e, eravamo tutti importanti. Vincere la coppa è stato bellissimo. E tre anni fa tornare a Vicenza per il 20° anniversar­io altrettant­o bello. Speriamo di rifarlo presto. È stato emozionant­e per noi e per la gente. Per chi l’ha vissuto ma anche per chi non l’ha visto, per i figli, i nipoti. Ai tifosi del Vicenza mando dall’Uruguay un saluto grandissim­o. Vicenza la porto nel cuore. E dico loro di continuare a incitare la squadra. Non c’è cosa più bella per un giocatore che vedere lo stadio pieno».

I ricordi migliori «Il gol al Padova e il poker di Firenze, davanti a tanti nostri tifosi in trasferta»

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«Avioncito» Marcelo Otero, in biancoross­o dal 1995 al 1999

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