Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Si tiene i soldi dell’eredità, indagato
Arzignano, ha truffato un vedovo e i due figli. La Finanza gli sequestra 98mila euro
ARZIGNANO Si era presentato quale esperto nella gestione di eredità ad un vedovo e con il patrimonio lasciato dalla moglie da gestire e dividere tra i due figli. Ma avrebbe approfittato dell’imprudenza e della buonafede del padre di famiglia, per spillargli soldi facili. E ora Michele Pontalto di Arzignano è indagato per truffa. La procura ha disposto un sequestro preventivo per quasi 95mila euro, sequestro eseguito dalla guardia di finanza.
ARZIGNANO Si era presentato quale esperto nella gestione di eredità nel settore dell’edilizia ad un uomo, rimasto vedovo e con il patrimonio lasciato dalla moglie da gestire e dividere tra i due figli. Ma avrebbe approfittato dell’imprudenza e della buonafede del padre di famiglia, per spillargli soldi facili.
E ora oltre che indagato si trova anche con i conti correnti congelati visto che il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della procura, ha disposto nei confronti suoi e della società di capitali di cui è amministratore di fatto un sequestro preventivo per quasi 95mila euro (ma sono state trovate disponibilità finanziarie per poco più di
38mila). Una somma che per l’accusa è il profitto del reato di truffa e tentata truffa. Questo almeno il quadro accusatorio delineato in base alle indagini svolte dalla guardia di finanza di Arzignano, che si è mossa su delega della procura, dopo una denuncia. Fiamme gialle che hanno anche eseguito il sequestro. A finire indagato Michele Pontalto,
42enne di Arzignano, che si sarebbe offerto al vedovo come supporto per le pratiche relative alla divisione del patrimonio che spettava ai due figli. Patrimonio che però invece avrebbe danneggiato a suo favore, fornendo informazioni false e incomplete al vedovo. E infatti quest’ultimo si era affidato al «consulente», versandogli ingenti somme per la gestione della pratica successoria e per la stima dei beni oggetto dell’eredità. Soldi anche per prestazioni prive di causa e mai eseguite, come emerso fra i vari atti di disposizione patrimoniale. Come i 70mila euro transitati dal conto dei figli a cui spettava l’eredità della mamma a quello di Pontalto, con la causale «caparra confirmatoria». Caparra che, però, non sarebbe riferibile ad alcun contratto. In realtà quei 70mila euro sarebbero stati un anticipo sui lavori da svolgere in una palazzina, in parte oggetto di compravendita ad un prezzo sottostimato, tra il truffato e la società di capitali che il 42enne gestisce di fatto”, la Service srl di Arzignano. E quella era solo una delle movimentazioni di denaro ricostruite dai finanzieri che hanno sentito testimoni ed esaminato la documentazione bancaria: soldi che il padre di famiglia ha fatto avere all’indagato e alla sua società. Come gli oltre 24mila euro con causale «pratica divisione immobili», divisione che però non è stata fatta.
Accuse Deve rispondere di truffa e tentata truffa