Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Saluta un collega, poi un poliziotto si uccide in ufficio
BASSANO Aveva smesso la divisa della polizia da qualche mese, in aspettativa per una malattia. Ieri mattina poco prima delle 8 si è presentato negli uffici del commissariato di Bassano dove comunque passava ogni tanto a trovare i colleghi. Dopo aver salutato e strappato un sorriso con una delle sue solite battute ha raggiunto la stanza dove vengono custodite le armi di ordinanza. Presa la sua dall’armadietto l’ha puntata alla tempia e ha premuto il grilletto. Ponendo fine alla sua esistenza. A quanto pare senza lasciare biglietti, senza dare spiegazioni. Aveva 58 anni. Un dramma inaspettato, sconvolgente per i colleghi che hanno tentato di soccorrerlo sulle prime e che hanno chiamato l’ambulanza, un grande dolore per gli appartenenti alla polizia di Stato e per tutti coloro che lo conoscevano e apprezzavano. Una tragedia della quale è stato informato il pubblico ministero di turno Cristina Carunchio che ha anche effettuato un sopralluogo, con agenti della squadra mobile e della scientifica che hanno lavorato per effettuare i rilievi. Ma non c’è dubbio sul fatto che si sia trattato di un atto volontario. Le spiegazioni, le ragioni, invece, sono da cercare, da interpretare. Probabilmente legate all’ictus che prima di Natale aveva stravolto la vita del 58enne residente con la moglie nel Vicentino. Eppure a sentire chi lo conosceva l’agente dell’ufficio affari generali e servizi non aveva perso il sorriso e il buonumore. Ma evidentemente dentro di sè covava un malessere che lo ha portato a togliersi la vita, forse incapace di convivere con gli inevitabili strascichi della malattia che lo aveva colpito, l’impossibilità di tornare pienamente alla vita di prima. Eppure l’agente non avrebbe fatto intendere e trasparire il suo malessere: nessuna avvisaglia. I colleghi lo ricordano come una persona sempre disponibile e generosa, molto legata al suo lavoro, tanto che si presentava in commissariato anche quando era in ferie. E lo aveva fatto anche nelle ultime settimane, facendo qualche capatina in ufficio a salutare i colleghi. Per questo ieri mattina nessuno aveva trovato strana la sua presenza in commissariato. Ma lui aveva un altro, drammatico, scopo. Il colpo d’arma udito nel silenzio ha fatto accorrere i colleghi che hanno subito fatto intervenire l’ambulanza ma è stato tutto inutile.
Già nel 2015 un poliziotto, afflitto da problemi economici, si era sparato sul luogo di lavoro, in questura a Vicenza dove lavorava da 34 anni, la sua seconda casa: alle 7 era salito al quinto piano e si era tolto la vita in corridoio. Nella tasca della giacca un biglietto di scuse e spiegazioni al terribile gesto.