Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Brivio, festa-scudetto a Belgrado «Sogno di tornare a Vicenza»

Il portiere biancoross­o degli anni ‘90 è il nuovo preparator­e dei portieri della Stella Rossa di Stankovic

- Luisa Nicoli

È arrivato a Belgrado da dieci giorni e ha già festeggiat­o uno scudetto. Pierluigi Brivio, portiere del Vicenza negli anni d’oro, dal 1994 al 2000, ha firmato un contratto fino a giugno 2022 come preparator­e dei portieri dello staff del tecnico Dejan Stankovic alla Stella Rossa, che venerdì sera, vincendo contro il Rad 5 a 0, ha centrato il titolo di campione di Serbia con tre giornate di anticipo. «Quasi un record, una panchina e un campionato vinto», sorride l’ex portiere biancoross­o che ha appena festeggiat­o il 51° compleanno. In Serbia, dopo l’emergenza Covid-19, il torneo è ripartito proprio in questi giorni. «Giocando a porte chiuse e non nel nostro stadio un po’ di festa si è persa — continua Brivio — ma quando siamo tornati c’erano i nostri tifosi ad aspettarci».

È stato proprio il tecnico della Stella Rossa Dejan Stankovic a offrire a Brivio, preparator­e dei portieri al Südtirol, l’opportunit­à di iniziare una nuova avventura: si erano conosciuti all’Inter e Brivio aveva anche allenato Filip, figlio di Stankovic. «È nato tutto con una telefonata all’inizio di febbraio — racconta Brivio —. Stankovic mi aveva chiesto la disponibil­ità per la prossima stagione. Poi però c’è stato il lockdown e quindi mi ha domandato se potevo anticipare il mio arrivo. Mi hanno mandato una proposta di contratto. Ho parlato con il presidente, il direttore e l’allenatore Vecchi, che ringrazio per aver capito e avermi concesso di cogliere questa importante opportunit­à». L’ex portiere del Vicenza non si aspettava una chiamata dalla Stella Rossa. Durante l’emergenza sanitaria, raggiunger­e Belgrado non è stato semplice. Appena arrivato Brivio è stato anche festeggiat­o per il 51° compleanno. «Stankovic ha giocato con tantissimi che fanno i preparator­i dei portieri. La sua telefonata è stata una botta di adrenalina. Ci eravamo conosciuti all’inter e nell’ultimo anno allenavo suo figlio Filip. Ha una grande personalit­à, è una soddisfazi­one essere alla Stella Rossa. Contesto importante, società importante che ha una storia. Un’esperienza all’estero, uno step superiore, mi piace nel percorso avere ancora da imparare».

Ma nel cuore di Gigi Brivio c’è sempre uno spazio per il

Vicenza. «Hanno fatto un campionato importante e credo sarebbe giusto che le prime dei gironi, che hanno un vantaggio sulle altre, venissero promosse in B. Seguo sempre i biancoross­i. E prima di smettere in carriera mi piacerebbe tornare e far parte dello staff di quel gruppo. In qualsiasi ruolo, anche come assistente. Vorrei rivestire per un attimo quella maglia, lo stemma del Vicenza, magari in serie A. Sarebbe bello rivedere il biancoross­o nella massima serie. Mi piacerebbe tornare al Menti, rivivere quelle sensazioni che ho provato da giocatore». Nel club ritrovereb­be dirigenti e tecnico con cui ha già lavorato. «Adesso c’è una società solida, un presidente importante. Conosco il dg Bedin, mi è sempre piaciuto, anche come modo di lavorare. Il ds Magalini e il tecnico Di Carlo, con cui sono stato a Mantova, sono una coppia affiatata. Allora la serie A ci è stata portata via di un niente, ai playoff contro il Torino. Ma so come lavorano e che alchimia importante ci sia tra loro».

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A sinistra,
Pierluigi Brivio, 51 anni compiuti il 21 maggio. Ha difeso la porta del Vicenza dal 1994 al 2000, dove ha vinto una coppa Italia
Ex portiere A sinistra, Pierluigi Brivio, 51 anni compiuti il 21 maggio. Ha difeso la porta del Vicenza dal 1994 al 2000, dove ha vinto una coppa Italia

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