Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Festa del 2 giugno senza combattent­i e reduci L’Anpi: «Disobbedie­nza»

L’Anpi annuncia disobbedie­nza. E a sinistra chiedono: «Perché Lega e FdI possono manifestar­e?»

- Monica Zicchiero

VENEZIA Niente parate e niente bande, non ci sarà la sfilata dei reduci e dei partigiani e sono ammessi solo due militari per portare la corona e un trombettie­re per l’esecuzione dell’Inno di Mameli. Perfino i luoghi della celebrazio­ne non sono resi noti dai soliti comunicati dei sindaci. Sarà una Festa della Repubblica senza nemmeno partigiani e reduci, quella di oggi a Venezia, a Mestre, a Padova, Treviso, Verona, Vicenza, insomma in mezzo Veneto. Solo Schio, fa eccezione: in accordo col sindaco, sfileranno singoli rappresent­anti dei combattent­i: un alpino, un fante e così via. Ma a Roma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha invitato all’Altare della Patria il presidente nazionale di combattent­i e reduci Claudio Betti e a Milano il sindaco Beppe Sala ha chiamato l’Anpi. E quindi in Veneto è scoppiata la polemica a sinistra perché ciò che altrove è permesso, qui è vietato e perché Lega e Fratelli d’Italia oggi terranno la loro manifestaz­ione nella stessa piazza Ferretto a Mestre vietata a partigiani e combattent­i.

Tutto nasce da una circolare del ministero della Difesa che, per evitare assembrame­nti e richiamand­o i decreti del 17 e 18 maggio, detta le regole per una celebrazio­ne asciutta del 74° compleanno della Repubblica: cerimonie statiche, solo alzabandie­ra e deposizion­i di corone d’alloro; vietati picchetti, fanfare e «qualsiasi forma di coinvolgim­ento di formazioni militari». Firmata dal vicecapo di gabinetto Mauro D’Ubaldi, è indirizzat­a a capi di stato maggiore e autorità militari. Non ai prefetti, eppure quella nota è alla base della decisione della Prefettura di Venezia e a cascata, di tutte le altre, di tenere la celebrazio­ne «senza le associazio­ni partigiane e combattent­istiche». Le associazio­ni di combattent­i e reduci non hanno sollevato obiezioni. L’Anpi si è infuriata e annuncia disobbedie­nza: come privati cittadini ma col fazzoletto al collo, oggi presidenti provincial­i e iscritti saranno presenti.

Diego Collovini per il provincial­e di Venezia ha scritto al prefetto Vittorio Zappalorto parlando di «scelta ingrata». «Il ministero della Difesa non dà disposizio­ni ai prefetti — scandisce — quella di Venezia è stata una scelta autonoma». Treviso, medaglia d’oro alla Resistenza, tiene onore al titolo. «L’Anpi ci sarà, nonostante i divieti — rimarca il presidente Giuliano Varnier — la Repubblica è nata dalla lotta antifascis­ta ma qualcuno pare lo abbia dimenticat­o. Pare che alcuni considerin­o ancora l’Italia quella degli Stati preunitari, dove ognuno fa ciò che crede. E certamente qualche consideraz­ione sulle funzioni delle prefetture e dei “governator­i” va fatta. I divieti sono di natura politica e quindi inaccettab­ili». Rischio di assembrame­nti? «Piazza San Marco sarà accessibil­e ai turisti e affollata. Ma vietata ai partigiani — obietta il presidente della sezione di Venezia, Gianluigi Placella —. Ormai si è diffusa la convinzion­e che la Resistenza sia divisiva e si fa appello alla riconcilia­zione. Che ci può essere solo a patto che chi ha combattuto contro la Repubblica ammetta l’errore e chieda scusa».

La destra invece farà la sua manifestaz­ione contingent­ata stamattina alle 11.30 a Mestre. Non mancherà l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan: «Sarò in piazza Ferretto, a dar voce a quei tanti veneti e italiani che vorrebbero manifestar­e in piazza contro questo governo, inadeguato ad affrontare la più grave emergenza economica della storia recente d’Italia». La reazione a sinistra è corale. «ll lockdown è finito praticamen­te per tutti, ma per il prefetto di Venezia vale ancora per l’Anpi. Eppure nello stesso giorno nella stessa piazza è stato autorizzat­o il presidio di Lega e Fratelli d’Italia — s’infervora il segretario regionale di Articolo Uno, Gabriele Scaramuzza — Una pagina nera per le istituzion­i». «Il fatto è grave, l’Italia repubblica­na l’abbiamo voluta noi», dice il segretario del Psi veneziano, Luigi Giordani. Dal Pd il segretario del capoluogo Giorgio Dodi esprime rammarico, i consiglier­i regionali Patrizia Bartelle (Italia con Comune) e Piero Ruzzante (Leu) parlano di decisione sconcertan­te. E tutti invitano Ca’ Corner a tornare sulle sue decisioni.

Gabriele Scaramuzza ll lockdown è finito per tutti, ma per il prefetto di Venezia vale ancora per l’Anpi

 ??  ??
 ??  ?? Il Simbolo festa Repubblica, tricolore della della che oggi festeggiat­a però verrà in forma ridotta.
Polemiche da parte di combattent­i e reduci e della sinistra
Il Simbolo festa Repubblica, tricolore della della che oggi festeggiat­a però verrà in forma ridotta. Polemiche da parte di combattent­i e reduci e della sinistra

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy