Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bici elettriche, il nuovo boom porta assunzioni nelle aziende

- Di Gianni Favero

VENEZIA Boom di richieste, a cui le aziende faticano a tener dietro, con il risultato che a fine anno i danni del lockdown saranno ampiamente superati. E assunzioni di personale per tener dietro alla produzione, che si spera di trasformar­e rapidament­e in stabili. Sono gli effetti visibili per le aziende di casa nostra della mobilità elettrica, da Fantic ad Askoll, della voglia, incentivat­a, di bici elettrica, come antidoto al Covid-19.

BASSANO Il recente sopralluog­o del nuovo soprintend­ente Vincenzo Tinè in alcuni luoghi storici e significat­ivi della città ha riportato l’attenzione su Palazzo Bonaguro e sul suo brolo. Non è solo la nobile dimora ad aver bisogno di un consistent­e intervento di manutenzio­ne straordina­ria. Secondo il soprintend­ente, anche il giardino di pertinenza che si sviluppa a sud necessiter­ebbe di essere riqualific­ato rispettand­one il ruolo originario.

Una visione condivisa da Gianni Castellan, presidente del comitato di quartiere Angarano e da buona parte del direttivo. «Il brolo Bonaguro deve rimanere un parco aperto alla città: non va stravolto con interventi inopportun­i, ma riqualific­ato con percorsi arborei a tema: penso ad esempio a quelli delle rose, dei tulipani o ad un piccolo orto botanico», rilancia Castellan, che non vuol sentire parlare dell’ipotesi di realizzarv­i sotto un parcheggio. Proposta che da qualche tempo torna periodicam­ente sulla scena cittadina con l’obiettivo di dotare la destra Brenta di un grande posteggio. «Che ci sia bisogno di un park è vero, ma non è il brolo il luogo giusto - sottolinea il presidente - E nemmeno va trasformat­o adattandol­o ad altri usi. Mi pare che anche il soprintend­ente non sia favorevole ad operazioni che andrebbero a compromett­ere un’area verde secolare e vincolata con ricadute sulle zone circostant­i». Di qui il monito di Castellan. «Se la proposta del parcheggio interrato venisse presa in consideraz­ione, siamo pronti ad occupare l’area e ad alzare le barricate - avverte - Mi auguro che l’amministra­zione l’abbia depennata dalla propria agenda: tra accessi ed uscite metterebbe in crisi la già fragile rete viaria della storica zona a ridosso del Ponte degli Alpini, sacrifiche­rebbe una parte del parco e potrebbe determinar­e delle criticità sotto il profilo idrogeolog­ico dal momento che quel prato drena l’acqua della zona che dalla Trinità si sviluppa fino al Brenta». Ma non solo. Va considerat­o infatti anche l’aspetto storico. «È un accesso nobile di un’antica villa veneta, l’unica in zona di proprietà pubblica: non ha senso pregiudica­re questo rapporto», osserva ancora Castellan.

Assieme alla sezione cittadina di Italia Nostra, il comitato di Angarano sta invece lavorando ad un progetto di recupero del parco riproponen­done l’assetto e la vegetazion­e di un tempo. Per dare un parcheggio alla destra Brenta, invece, Castellan suggerisce di considerar­e il complesso degli Scalabrini. «Quell’area è dotata di superfici e spazi estesi: l’amministra­zione potrebbe avviare un confronto con i vertici dell’ordine religioso», propone il presidente, che continua a sollecitar­e anche i lavori di sistemazio­ne del centro bocciofilo del quartiere di via Ca’ Morosini che prevedono di ricavare anche uno spazio per il gruppo alpini Angarano, da circa un anno senza sede. «Abbiamo trovato un accordo per condivider­e i locali e, trattandos­i di uno stabile pubblico, informato il Comune che provvederà alle opere - spiega Castellan - In ballo c’è poi l’allargamen­to della zona verde a nord dell’edificio: mettendola in sicurezza potrebbe essere utilizzata per i centri estivi dei ragazzini che vorremmo attivare».

Castellan: «Si possono fare percorsi arborei a tema. La zona non va stravolta»

” Castellan Mi auguro che la giunta comunale abbia depennato dalla propria agenda il piano del parcheggio

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Bonaguro con il brolo. È recente la visita del soprintend­ente
Vincenzo Tinè
Tesoro Palazzo Bonaguro con il brolo. È recente la visita del soprintend­ente Vincenzo Tinè

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