Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Andiamo in gita» le parole scritte a casa. Lo strazio del nonno: «Ci restano le ultime foto»

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VICENZA La tuta da moto nuova che aveva comprato a sua figlia, con tutte le protezioni possibili, così come il casco integrale con tanto di telecameri­na, non sono serviti a nulla di fronte a un destino spietato che ha portato via lui e la piccola di undici anni. Un rapporto forte, simbiotico, quello tra papà e figlia, legati dalla stessa maledetta sorte. Lunedì pomeriggio sono morti dopo un terribile schianto lungo la provincial­e

148 Cadorna a Romano d’Ezzelino, scendendo dal Monte Grappa dove erano stati a godersi il panorama, a respirare la natura a pieni polmoni. «Andiamo a farci un giro» il biglietto lasciato a casa, a Molina di Malo, seguito poi dalle foto della gita mandate con il cellulare. Lo stesso apparecchi­o che poche ore dopo è squillato a vuoto. Filippo Bonin, elettricis­ta di 48 anni dipendente della Gemmo di Thiene, e la sua secondogen­ita Gloria, di 11, erano in sella a una Bmw quando, all’altezza dell’ottavo tornante, sono stati investiti dalla moto di un

44enne di Pozzoleone che viaggiava in senso opposto, verso Cima Grappa, e che è uscito illeso dallo schianto. Gianluca Negrin, questo il suo nome, verrà ascoltato di nuovo oggi dai carabinier­i: il pubblico ministero Cristina Carunchio, che ha aperto un’inchiesta sul drammatico incidente, lo ha iscritto sul registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio stradale plurimo. Era già stato sentito in caserma a Bassano la sera stessa dell’incidente, quando ha ricostruit­o ai militari la dinamica del dramma, provocato da un sorpasso azzardato. Il

44enne che viaggiava in sella ad una Kawasaki ha raccontato ai carabinier­i di aver iniziato la manovra per superare un furgone, senza accorgersi che la strada, poco prima dell’ottavo tornante, nella zona conosciuta come «Pian dei Noseari», faceva un’ampia semicurva. Solo all’ultimo istante ha visto la Bmw su cui viaggiavan­o padre e figlia, troppo tardi per poter evitare l’impatto. «Non li ho proprio visti, non ho fatto in tempo» avrebbe riferito ai militari che stanno svolgendo indagini e che hanno dovuto dare la terribile notizia alla vedova, Roberta Pastore, e al primogenit­o Morgan, 18 anni, che lunedì sera si sono presentati in caserma dopo aver saputo dell’incidente. A seguito dello schianto Filippo e Gloria Bonin

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