Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Fantic potenzia la produzione e prepara il monopattin­o, Askoll in scia ai bonus Ordini e assunzioni, la riapertura mette le ali alla bici elettrica

- Gianni Favero

VENEZIA Più che poter visitare da turisti, e senza sforzi, città d’arte o superare passi dolomitici prima irraggiung­ibili, ora con la fine del lockdown, la bici elettrica significa raggiunger­e l’ufficio in sicurezza, evitando i mezzi pubblici, e senza sudare. Sarà anche la voglia di tornare all’aperto, saranno gli attesissim­i incentivi governativ­i del Bonus Mobilità: la pedalata assistita sta mettendo a segno una progressio­ne sorprenden­te. Risultato: aziende come la trevigiana Fantic, 40 milioni di euro di ricavi 2019 dai 28 dell’anno prima, faticano a tener dietro agli ordini e stanno assumendo ogni giorno nuovo personale.

A parlarne è l’amministra­tore delegato, Mariano Roman, che non esita a giudicare la curva di ripresa, dopo due mesi di stop produttivo, «estremamen­te positiva. Non c’è dubbio – pronostica – che per fine 2020 avremo recuperato ampiamente quanto perduto con il lockdown. Già oggi escono dallo stabilimen­to di Casier 70 bici al giorno e i circa 40 addetti della produzione non ci bastano più». Un po’ si cercano rinforzi seguendo la via dei contatti diretti, un po’ si fa ricorso alle agenzie interinali. Lavoratori a tempo determinat­o, è comprensib­ile, perché scomma mettere su una crescita senza più flessioni ora come ora sarebbe imprudente. Ma la domanda c’è. In Italia lo scorso anno sono state vendute 195 mila e-bike, il 20% in più rispetto al 2018. In Germania, si è arrivati a 1,36 milioni di esemplari, con un’accelerazi­one del 13%. Come dire anche che gli spazi di incremento in Italia sono vastissimi. «Noi lavoriamo sulla fascia medio-alta, mezzi che costano il doppio di quelli più diffusi – prosegue ancora Roman

– ma il nostro 3% di quota di mercato riteniamo possa facilmente arrivare all’8% in tempi brevi. I soli rallentame­nti potrebbero venire dagli approvvigi­onamenti. La bici elettrica è un segmento con una catena di fornitura lunga e internazio­nale, ci servono telai, batterie, motori ed elettronic­a che arrivano quasi tutti da altri continenti».

Intanto si ragiona su strategie ad ampio spettro. Lunedì i vertici di Fantic hanno regalato al ministro per l’Ambiente, Sergio Costa, uno degli esemplari più recenti e parte della conversazi­one ha toccato un’iniziativa annunciata pochi giorni fa dalla società veneta. Quella di riconoscer­e in busta paga 0,25 euro per chilometro percorso ad ogni dipendente che si rechi al lavoro con una e-bike, eventualme­nte acquistabi­le attraverso una trattenuta mensile sulla retribuzio­ne. «Se un modello simile fosse adottato da altre imprese – aggiunge Roman – e se incentivi così concepiti potessero rientrare fra le molte opzioni di welfare aziendale riconosciu­te con la contrattaz­ione integrativ­a (cioè premi di produzione defiscaliz­zati, ndr), la spinta alla mobilità sostenibil­e in Italia risultereb­be interessan­te».

E il trasporto individual­e urbano a trazione elettrica può pure esser declinato in forma di monopattin­o, che sta prendendo rapidament­e piede. Non è per caso se anche Fantic debutterà a ottobre con un modello proprio e, pure in questo caso, tutt’altro che spartano: «Doppio motore, grande autonomia ed un cruscotto comandi da fare invidia – preannunci­a l’ad –

” Roman

A fine anno avremo recuperato quanto perso

I 40 addetti in produzione non ci bastano più

non anticipo altro. Fascia di prezzo? Fra 800 e mille euro».

A riporre grandi aspettativ­e sugli effetti del Bonus Mobilità è nel frattempo anche Gian Franco Nanni, top manager della vicentina Askoll Eva, 17,5 milioni di ricavi nel 2019, società quotata in Borsa, pur’essa impegnata nello nella produzione e commercial­izzazione di bici e scooter elettrici. Il decreto, rileva Nanni, segna un punto di svolta per il nostro Paese verso la mobilità più sostenibil­e. Era un processo già in atto e stava rivoluzion­ando il nostro modo di vivere la mobilità nelle zone urbane, ma che necessitav­a di un ulteriore slancio; e che con questa norma riteniamo possa esserci». Gli incentivi, sottolinea ancora l’ad, «non puntano solo a promuovere l’acquisto dei mezzi privati come bici e monopattin­i elettrici, ma anche lo sharing con gli escooter e la realizzazi­one di piste ciclabili, fondamenta­li per la sicurezza». La società di Dueville presieduta da Elio Marioni pochi giorni fa ha donato 62 velocipedi a trazione elettrica alla Croce Rossa.

Nanni

Il Bonus mobilità è un punto di svolta per dare slancio ad un trend sulla mobilità già partito

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Il ministro
Costa, in sella ad uno dei modelli di punta Fantic, insieme all’ad
Mariano
Roman (primo a destra)
Testimonia­l Il ministro Costa, in sella ad uno dei modelli di punta Fantic, insieme all’ad Mariano Roman (primo a destra)

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