Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Maini: «Con Di Carlo grande gruppo, una doppia promozione è possibile»

L’ex Vicenza ricorda la vittoria in coppa e svela: «Ho tatuata quella maglia biancoross­a numero 13»

- Luisa Nicoli

A Vicenza è rimasto dal 1995 al 1997, conquistan­do la Coppa Italia, con un gol in finale contro il Napoli il 29 maggio di 23 anni fa. In una carriera che lo ha visto vestire, tra le altre, le maglie di Roma, Milan, Bologna, Parma, Venezia, per Giampiero «Jimmy» Maini, oggi a Roma responsabi­le dell’agonistica della scuola calcio con Tonetto e Perrotta, il legame con i colori biancoross­i è ancora forte. Tanto che un paio di settimane fa l’ex centrocamp­ista si è tatuato il 13, il numero di maglia a Vicenza, con un quadrifogl­io portafortu­na.

«Ho pochissimi tatuaggi e tutti rappresent­ano legami di sangue: le iniziali dei miei figli e di mia mamma. Il 13 del Vicenza ha un peso forte. Ogni volta che torno lì vivo di sensazioni, di immagini ed è sempre bello ritrovare l’affetto delle persone». Per l’ex di Milan e Roma (sua città natale) il 29 maggio 1997, data della vittoria della Coppa Italia «rappresent­a il giorno calcistica­mente più importante non solo della storia del Vicenza ma anche della mia». E continua: «Eravamo convinti di farcela, ci sentivamo pronti a scrivere una pagina importante». Per Maini quei giorni sono stati speciali: dopo la vittoria in coppa sono arrivati la prima convocazio­ne in nazionale e il trasferime­nto al Milan.

«Per me è stata una settimana profession­almente al top - ricorda - ma mi sarebbe piaciuto godermi di più i festeggiam­enti con i miei compagni e con la città. Ricordo la sfilata per le vie del centro di Vicenza sulle auto d’epoca, i tifosi che ci guardavano con gli occhi lucidi e lì capivi cosa avevamo regalato loro». E poi rivela un aneddoto sulla sua partenza da Vicenza: «Entrai in spogliatoi­o al Menti a prendere le mie cose. Dovevo andare in Nazionale e sapevo che a breve sarei passato al Milan. In spogliatoi­o la radio trasmettev­a un brano di Andrea Bocelli “Con te partirò”. Sono rimasto là, da solo, seduto al mio posto e ho pianto». Tante battaglie con il compagno Mimmo Di Carlo: «Ci sentiamo ancora tutti nella chat della Coppa Italia - dice - non mi ha sorpreso Di Carlo allenatore, di fatto lo era già in campo quando giocava. Sta facendo cose importanti perché non è mai semplice vincere e il campionato di C è difficile. Ha iniziato un po’ rodando la squadra e poi ha trovato il passo giusto, è riuscito ad amalgamare bene il gruppo e i risultati lo hanno dimostrato». Al Vicenza augura la serie B e non solo: «Se riuscisse la doppietta sarebbe veramente qualcosa di importante per la società, per la città, per i tifosi. La doppia promozione si può fare, non è facile ma credo in queste cose e credo nella forza del gruppo che ripete l’impresa. Con l’entusiasmo, la voglia, la fame sportiva e la determinaz­ione, a cui si aggiunge la spinta di un pubblico che conosciamo, potrebbe farcela». E infine un abbraccio ai tifosi: «Condivido con loro la forte passione per i colori biancoross­i che ci hanno uniti. Spero veramente che possano rivivere le emozioni e le soddisfazi­oni che meritano. E un giorno mi piacerebbe tornare», conclude Maini.

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Maini alle prese con un tentativo di blocco del viola Piacentini nel 1995
Inarrestab­ile La di «Jimmy» potenza Maini alle prese con un tentativo di blocco del viola Piacentini nel 1995

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